di Salvatore Cherchi

Il 21 ottobre si terrà la V edizione de L’eredità delle Donne, il festival dedicato all’empowerment e alle competenze femminili. Accanto al programma principale (potete vederlo qui), si sviluppa un calendario OFF, che oltre ad espandere e integrare le proposte della rassegna, funge anche da contrappeso, ovvero porta all’attenzione del pubblico tematiche che non trovano spazio all’interno del calendario ufficiale.

È in questo vuoto tematico che si inserisce, ad esempio, la proposta del festival Persone, ideato e curato dalla libreria Alice Storyteller, con il sostegno dell’Associazione Culturale Chapeau e CMON Agenzia, il supporto di Arcigay Firenze Altre Sponde, e in collaborazione con La sedia Blu.

Persone prova a de-romanticizzare e de-idealizzare i processi di empowerment, partendo da tematiche che ancora non hanno trovato piena autonomia all’interno di un dibattito che non riguarda la sola sfera femminile. Questioni sull’identità di genere, orientamento sessuale, maternità e rappresentazione dei corpi femminili nello spazio politico, saranno dunque al centro degli incontri del festival Persone, parte delle iniziative OFF del festival L’eredità delle donne.

Il programma

Si parte venerdì 21 ottobre, alle 18:30, con un dialogo tra la psicologa Francesca Safina e l’autrice Chiara Ottanelli, sul tema della maternità, condizione ed esperienza idealizzata come positiva e totalizzante per la donna, ma portatrice di problematiche e fragilità mai compiutamente discusse, sia a livello psicologico-individuale, sia socio-politico e di comunità. Quello della maternità è infatti un tema sentito non solo in società a guida spirituale, ma anche in società laiche, come quella italiana, la cui bassa natalità mina alla base la sua crescita. Ma non per questo le donne devono essere “convinte” a fare figli, né deve resistere l’idea che la “maternità” sia una questione esclusivamente femminile.

A seguire, alle 20:45, Alec Trenta, autore della graphic novel autobiografica “Barba. Storia di come sono nato due volte” (Rizzoli), racconterà la sua transizione da donna a uomo. Un tema, quello dell’identità di genere, che nel dibattito pubblico fatica a trovare uno spazio di discussione e divulgazione sano, inquinato com’è da miti e leggende (come quello sulla “teoria del gender”), che alimentano fenomeni di transfobia e rendono difficile la vita sociale e lavorativa a persone che non si riconoscono nel proprio sesso biologico.

Si prosegue sabato 22. Alle 18:30 l’attivista Valerio Bellini dialoga con Carolina Capria, sceneggiatrice, ideatrice della pagina Instagram “L’ha scritto una femmina” (@lhascrittounafemmina), e autrice di “Campo di battaglia. Le lotte dei corpi femminili” (Effequ). A partire dalle riflessioni contenute nel libro di Carolina, il talk ruoterà attorno al tema del corpo femminile inteso oggetto sociale di discussione, contese, critiche e giudizi. Non solo dunque “mercificazione”, ma anche imposizioni e convenzioni a cui una donna, all’interno dei ruoli sociali che nell’arco della vita ricopre, per scelta o imposizione, deve attenersi, per mantenere le aspettative.

Segue, alle 20:45, il talk provocatorio “Le lesbiche non sono donne”, insieme all’attivista Luce Scheggi e Caterina Gaeta, tra le fondatrici di Alice Storyteller. Il talk prende il via dalle teorie di Monique Wittig, secondo cui l’eterosessualità non è un orientamento sessuale naturale, ma un fenomeno politico-sociale, fondato sul rapporto di dominio degli uomini sulle donne. L’eterosessualità produce sia la differenza tra i sessi che la gerarchia patriarcale della società. Essere lesbica dunque, all’interno della dimensione duale di una società eterosessuale, è più che essere una donna che ama o desidera un’altra donna. Essere lesbica significa rifiutare il ruolo di donna costruito dall’uomo.

Sempre sabato 22, dalle 15 alle 18, e domenica 23, dalle 10 alle 13, l’autrice Domitilla Pirro terrà un workshop aperto a chiunque voglia interrogarsi sul concetto di linguaggio inclusivo, e capire come e quanto stia trasformando lo storytelling. “Il genere della questione”, questo il titolo, è dunque un laboratorio pensato per chiunque abbia una passione per la parola scritta (Costo di partecipazione: 7 euro).

Nelle giornate venerdì e sabato si terranno anche due laboratori dedicati a bambini e bambine, in collaborazione con La sedia blu. Il primo, dal titolo “Il cervello”, si terrà venerdì 21 alle 18e30, e sarà dedicato alla comprensione del cervello umano: come funzionano i nostri pensieri e le nostre idee. Il secondo, dal titolo “Il volto. E dai… non fare quella faccia!”, si terrà sabato 22 alle 10e30 e sarà dedicato alla parte del nostro corpo che ci identifica e ci permette di comunicare col mondo.

Infine, dalle 11:00 di sabato 22, sarà possibile vedere la mostra  tratta da “UNCOVER” (Aiap Edizioni), libro e progetto polifonico legato al premio Aiap Women in Design Award, che affronta attraverso la lente del design i temi dei diritti e del lavoro femminile, e più in generale delle disparità in ogni ambito.

Negli spazi della libreria Alice saranno esposte le illustrazioni dedicate a Vera Gheno (sociolinguista specializzata in comunicazione digitale), Francesca Vecchioni (presidente di Diversity), Yolanda Dominguez (artista visuale esperta in comunicazione di genere), Giusy Sica (relatrice e speaker accademica, nel 2019 è stata inserita da Forbes Italia tra i “100 leader del futuro under 30”), Lorella Zanardo (attivista e autrice de “Il corpo delle donne”). La presentazione del volume si svolgerà invece alle ore 16 presso Libreria Brac, in via dei Vagellai, 18/R.

 

PERSONE FESTIVAL [abbasso la capocciona maledetta]
Dal 21 al 23 ottobre 2022, libreria Alice, via de Pucci, 4 al primo piano.
Programma completo: QUI

Tutti gli incontri sono a ingresso gratuito. I laboratori sono a pagamento.
Per informazioni sul calendario del festival, prenotazioni agli incontri e modalità di partecipazione e pagamento dei laboratori: [email protected]; 351 5496 961