di Asia Neri

 

Dal latino colĕre «coltivare», la cultura è un seme dalle antiche radici, un organismo di simboli e valori, “una varietà di fiori che sbocciano”. Quest’ultimo è il significato letterale di FánHuā, il titolo della rassegna dedicata alla cinematografia cinese che abiterà dal 20 al 23 ottobre le sale de La Compagnia, la casa dei festival internazionali.

FánHuā Chinese FIlm Festival: una trama con tre filoni tematici

Una finestra di immagini in movimento sulla Cina di oggi, quella più viva e autentica, raccontata attraverso l’occhio di giovani talenti e registi premiati nei maggiori festival europei. Il Chinese Film Festival è il frutto di un lungo lavoro di tessitura che unisce all’interno della stessa trama tre diversi filoni tematici. C’è quello dello “sguardo al femminile” con le prime europee di The Chanting Willows di Dai Wei e di B for Busy di Shao Yihui fino al film campione d’incassi in Cina nel 2021, Hi, Mom di Jia Ling; il parallelismo tra “presente e passato” è invece raccontato dal film d’animazione New Gods: Nezha Reborn di Zhao Ji e dal documentario A Marble Travelogue di Sean Wang sul trasferimento del marmo bianco greco verso la Cina per creare riproduzioni dell’arte ellenica; infine, il tema “nuovi talenti” lascia spazio ai cortometraggi di Wang Chenxu, Li Due, Yu Zhouchunyu e Bi Gan. Per gli appassionati dei thriller, lo sfondo di una foresta innevata in Tibet è lo scenario perfetto per ‘far gelare il sangue’ attraverso un enigma letale, quello di One and Four di Jingme Trinley. La seconda edizione di FánHuā Chinese Film Festival intraprende un viaggio temporale e spaziale, traghettando la cultura cinematografica locale dalla tradizione al contemporaneo, dalla Cina all’Italia.

L’opening night viene inaugurata con la proiezione de L’ultimo imperatore di Beranrdo Bertolucci, a 35 anni dalla prima uscita del film il 23 ottobre del 1987, alla presenza di Fabien Gerard, collaboratore del regista.

La cultura cinese si racconta tra arte, talk e cucina

Oltre ai 15 film in programma, la manifestazione prevede conversazioni aperte e incontri, come gli appuntamenti intitolati Le nuove vie della seta, un’occasione di confronto tra cinema italiano e cinese. Anche la cultura enogastronomica fa da ponte con la cooking class di sabato 22 ottobre al Mercato Centrale sui ravioli cinesi, riservata a un pubblico di adulti; per i bambini invece, domenica 23 viene proposto un laboratorio per la creazione di maschere in carta Pepakura legate agli animali fantastici dell’estremo Oriente. Ad alimentare questo scambio interculturale non può mancare il dispositivo artistico: le collaborazioni si estendono anche alla vicina Prato con l’inaugurazione della video-installazione dell’artista Liang Shaoji presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci. La ricerca dell’artista si muove tra arte e biologia, servendosi di strumenti diversi che vanno dalla scultura all’installazione, dai nuovi media ai tessuti. Il Cinema del Centro Pecci presenterà anche alcune proiezioni tra cui il film d’animazione Legend of Deification di Cheng Teng e Li Wei, uno dei grandi trionfi del botteghino cinese del 2020, e La storia di Qiu Ju di Zhang Yimou, vincitore del Leone d’Oro alla 49° Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Il dietro le quinte del festival

Il festival – ideato da Xiuzhong Zhang – ambisce al raggiungimento di un pubblico sempre più ampio grazie al coinvolgimento delle giovani generazioni, dei cittadini italiani e dei residenti cinesi nell’area fiorentina e pratese. Il Presidente Xiuzhong Zhang si è inoltre avvalso della consulenza artistica di Paolo Bertolin, in quanto acuto conoscitore della cultura cinematografica asiatica nonché membro del comitato di selezione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. FánHuā è sostenuto dall’Area Cinema di Fondazione Sistema Toscana e intercetta numerosi patrocini con istituti quali l’Ambasciata cinese, il Consolato Generale di Firenze, i Comuni di Firenze e Prato, la Città Metropolitana e la Camera di Commercio di Firenze. Tanti partner coinvolti per rispondere al comune obiettivo di valorizzare il ponte interculturale tra Italia e Cina, arginandone i pregiudizi attraverso il racconto cinematografico.