Casa non è dove sei nato; casa è il luogo in cui cessano tutti i tuoi tentativi di fuga” diceva lo scrittore egiziano Naguib Mahfouzm. E nelle sue parole si proiettano le intenzioni della 13ª edizione del Middle East Now, il festival di cinema che da sempre si caratterizza per una forte attenzione all’attualità delle società del Medio Oriente contemporaneo e che oggi più che mai ha bisogno di essere approfondito.

Appuntamento fissato dal 4 al 9 ottobre tra il cinema La Compagnia e lo Stensen con 38 film in anteprima per un viaggio cinematografico che tocca tutti i paesi dell’area mediorientale: dal Libano alla Palestina, passando per Siria, Egitto, Afghanistan, Israele, Marocco, Tunisia, Arabia Saudita, Turchia, Emirati Arabi e lo Yemen; senza dimenticare l’Iran, a cui viene dedicato un focus.

Il tema di quest’anno

“An Abstract of Home” è il tema dell’edizione, una riflessione forte sul concetto di casa ma soprattutto sulla ricerca universale del senso di appartenenza e di identità. Come spiegano i direttori artistici Lisa Chiari e Roberto Ruta: “la casa è un concetto universale e ha molte dimensioni. Può essere una famiglia, un partner, un bambino o un amico caro. Casa è dove sei nato oppure qualsiasi altro luogo diverso da dove sei nato. Può essere ai margini, anticonformista e ribelle. Si può trovare casa nella cultura e nel passato, nell’essere e nel divenire. Si trova nella spiritualità e nel linguaggio, nel visibile e nell’invisibile. Siamo continuamente alla ricerca di una casa, di un senso di familiarità, che ci spinge verso la scoperta di sé stessi, impone domande di appartenenza e identità. Nel programma di questa edizione saranno presentati i lavori di artisti e registi che usano la loro creatività per esprimere gli innumerevoli significati e interpretazioni del concetto di casa”.

Melting Dreams

In cartellone 8 film tra documentari e fiction, selezionati assieme all’artista e curatore libanese Roï Saade, tra cui: dall’Iraq il documentario in anteprima internazionale Take me to the cinema, straordinario viaggio nei cinema della Baghdad di una volta, in cui il regista Albaqer Jafeer traccia un parallelo tra le sue ansie di giovane regista e la storia dello scrittore Nassif Falak, 65enne e un tempo soldato, che durante la guerra Iran-Iraq negli anni ’80 trovò un rifugio sicuro nel cinema; dal Libano The sea ahead, opera prima di Eli Dagher, bellissimo ed enigmatico ritratto di Beirut, città martoriata e impenetrabile, vista attraverso gli occhi di Jana, la giovane protagonista che ritorna al suo paese dopo diversi anni, sentendosi totalmente disconnessa da questa realtà; dalla Giordania, Daughters of Abdul-Rahman di Zaid Abu Amdan, dramma tutto al femminile con protagoniste quattro sorelle molto diverse tra di loro, che dipinge come molte donne giordane antepongano le aspettative tradizionali della loro società patriarcale ai propri desideri; e infine il potente documentario Melting dreams della regista Haidy Kancler, storia di un gruppo di giovani ragazze afgane che desiderano diventare sciatrici professioniste e rappresentare l’Afghanistan ai Giochi Olimpici.

Take me to the cinema

Apertura e chiusura

La serata d’inaugurazione è affidata al thriller palestinese diretto dai Hany Abu-Assad Huda’s salon, una spy story basata su fatti reali che vede una donna ricattare una giovane madre facendola diventare una spia, rivelando una società avvelenata dal tradimento e dagli intrighi che derivano dall’occupazione.  A Firenze, per presentarlo, ci sarà Jalal Masarwa, giovane attore palestinese tra i protagonisti del film. Il film della serata conclusiva è invece World bar III di Houman Seyed che con l’urgenza di un thriller e la chiarezza di una favola, racconta la storia estenuante ma avvincente di un uomo senza fissa dimora che contro ogni previsione guadagna un ruolo in un film, una casa e la possibilità di diventare qualcuno. Il film è vincitore del premio Miglior Film e Miglior Attore Protagonista della sezione Orizzonti all’ultimo festival di Venezia, e fresco candidato ai Premi Oscar. Alla proiezione saranno presenti il regista Houman Seyedi e il distributore Mohammad Atebbai.

Huda’s salon

Focus sull’Iran

Anche in questa edizione il cinema iraniano occupa un posto speciale nel programma del festival, attenzione a maggior ragione dovuta in questi giorni difficili e drammatici che coinvolgono ancora una volta questo paese (vedi la sconvolgente vicenda di Mahsa Amini, la 22enne deceduta dopo essere stata arrestata per non aver indossato correttamente lo hijab). Tra i titoli in anteprima italiana troviamo Imagine di Ali Behrad, che sarà presente al festival, opera prima che ha debuttato alla Settimana della Critica del festival di Cannes, in cui un taxista di notte si innamora di una donna che non può avere, interpretata dalla star Leila Hatami, un racconto onirico che racconta una storia d’amore che gioca con la fantasia e l’immaginazione. E ancora due bellissimi corti come il pluripremiato doc The doll di Elahe Esmaili, in cui un padre di 35 anni acconsente al matrimonio della figlia di 14, decisione che innesca un confronto acceso in famiglia tra prospettive e valori molto diversi tra di loro, e The barter di Ziba Karamali, Emad Araad protagonista Parsa, un ragazzo di tredici anni, che sta cercando di nascondere un segreto a suo padre, per un thriller in pieno stile Farhadi.

The barter

Eventi off

Il caleidoscopio pop di questa rassegna non è confinato solo al cinema ma punta anche sugli eventi collaterali. Evento speciale in collaborazione con Museo Novecento Firenze, è la mostra Bound Narratives, che presenta una selezione di libri di fotografia realizzati “dal” e “sul” Medio Oriente e Nord Africa, da un’ampia varietà di autori e artisti di talento. Inoltre ci saranno i consueti talk delle 19.30 con dibattiti, presentazioni di libri e approfondimenti su temi forti e di attualità, curati da Giuseppe Alizzi, , architetto e saggista, esperto di Medio Oriente.

Mostra BOUND NARRATIVES_SHE by RaniaMatar

dalla mostra Bound Narratives

Il festival è talmente ricco di eventi e denso di appuntamenti che non vi resta che guardare il loro folto programma qui.

Middle East Now 13