Cosa ci fanno pinguini, elefanti, rondini e delfini sulle colline del Mugello – patria di tortelli, circuiti automobilistici e outlet? Se strizzate bene gli occhi, vedrete arrivare degli animaletti direttamente dalle colline circostanti e uscire all’improvviso dal fiume Sieve. È la coloratissima fauna del movimento Cracking Art, che fino al 25 settembre troverà la sua dimora estiva presso il conosciuto outlet di Barberino, nel cuore del Mugello. Con oltre duecento maxi sculture dalle dimensioni più svariate, saranno il tramite per parlare di arte e di sostenibilità, temi cari sia al gruppo McArthurGlen che al collettivo Cracking Art, che dal 1993, anno della sua nascita, ha l’obiettivo di diffondere la propria arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale. L’invasione colorata sarà un modo originale e affascinante per raccontare a grandi e piccini i temi della sostenibilità, cultura etica e innovazione tecnologica.
“Cracking”, dall’inglese “to crack” descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere ma è anche la reazione chimica che serve a trasformare il petrolio grezzo in plastica. Per gli artisti del collettivo cracking è quel processo che trasforma il naturale in artificiale, l’organico in sintetico. Un processo drammatico, se non controllato. Le opere sono infatti realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto umano sull’ambiente tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.
Sono tante le storie che questi animali sapranno raccontare: il coccodrillo gigante parlerà della connessione tra estinzioni dovute a fenomeni naturali a quelle che oggi rischiamo a causa delle azioni umane, la pioggia di rane sarà la metafora di eventi climatici inattesi; il branco di lupi racconterà l’importanza dell’azione di gruppo destinata al bene collettivo, le rondini – simbolo per eccellenza della rinascita della natura dopo l’apparente stasi dell’inverno – condivideranno l’auspicio a una rinascita culturale nell’ottica della sostenibilità. E i delfini? Ci rammenteranno che per mantenere vivo il loro incredibile spettacolo dobbiamo avere massimo rispetto della salute dei nostri mari. La mostra sarà occasione di formazione e di conoscenza per i visitatori dell’outlet, con diverse attività pensate per i più piccoli, come una caccia al tesoro.
“Le nostre installazioni da sempre vogliono creare un dialogo sul rapporto tra naturale e artificiale – ci riferisce Kicco del collettivo – tra leggi della natura e dinamiche culturali create dall’essere umano. Il Designer Outlet di Barberino rappresenta pienamente questa realtà: un luogo realizzato dall’uomo e animato dalla sua creatività che si pone in relazione con la natura che lo circonda e lo attraversa. L’auspicio è che questa relazione sia sempre positiva e rigenerante e permetta la sostenibilità ambientale, economica e sociale, permettendo alla natura di espandersi e alle persone di realizzare le proprie aspirazioni”.
Se andrete a Barberino Designer Outlet potrete sia fare shopping compulsivo che godere di una mostra open-air, tenendo sempre a mente che rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita. E farne delle opere d’arte significa tenere alla natura.