di Amanda Martín-Dombrowski

Aisuluu ha 42 anni e viene dal Kirghizistan. A 16 anni è stata vittima di un rapimento organizzato in parte dalla sua famiglia. Camilla Miliani ha documentato la sua storia nel progetto “Luna splendida”.

In Kirghizistan, il rapimento di spose, ala kachu, è una pratica ancora in vigore in molte zone del paese. Aisuluu ne aveva sentito parlare a scuola, ma non avrebbe mai pensato che potesse accadere anche a lei. Nella sua famiglia, tutte le donne sono state date in sposa in seguito a un rapimento.

Dopo essere stata rapita da quattro uomini che l’aspettavano in una macchina parcheggiata davanti alla sua abitazione, Aisuluu venne rinchiusa e fu sottoposta a violenze fisiche e psicologiche da parte del futuro marito e dalle famiglie di entrambi. Capí che sua madre e altre donne della famiglia erano coinvolte nel rapimento quando alcune di loro cercarono di convincerla a sposarsi e sua madre le fece visita senza liberarla come le aveva promesso. Infine dovette accettare il matrimonio per uscire dall’isolamento e finire la scuola, e in seguito riuscì finalmente a scappare dal marito.

Oggi è laureata in legge, dirige un’azienda e collabora con Unicef nel denunciare l’ala kachuu. Nel suo progetto, Camilla modifica vecchie fotografie di Aisuluu e realizza nuovi scatti che completano e arricchiscono il suo racconto. Aggiungendo un cerchio rosso sul viso della protagonista in delle vecchie foto, Camilla identifica Aisuluu e si concentra sulla sua espressione, dotando allo stesso tempo il progetto di una estetica particolare. Alle foto d’epoca la fotografa affianca scene notturne della capitale, Bishkek, che ricostruiscono i luoghi e il momento del rapimento.

Camilla, nata nel 1997 all’isola d’Elba, si è laureata nel 2021 alla LABA di Firenze e lavora come fotografa tra Firenze e Milano. Nel 2020 ha vinto il secondo premio del concorso Canon Giovani Fotografi e ha esposto i suoi progetti al festival Cortona On The Move, al Terra di Tutti Film Festival, all’Insight Foto Festival, al Riaperture Festival e alla Biennale dei Giovani Fotografi Italiani. Ha collaborato con la rivista tedesca Stern, la Repubblica, Canon e WeWorld Onlus.