di Amanda Martín-Dombrowski
Il concetto di sisu, profondamente radicato nella cultura finlandese, descrive la capacità psicologica di superare i limiti mentali e fisici grazie ad una sorta di riserva di energie accumulate. Potrebbe essere definito con termini quali forza, determinazione, fermezza di carattere, coraggio o perseveranza. Si tratta di un’abilità molto apprezzata dai finlandesi e si dice faccia anche parte del loro carattere nazionale.
La fotografa Camilla Riccò esplora questa abilità nel suo progetto “Sisu”, iniziato nel 2018 a Kärsämäki, una città nell’Ostrobotnia settentrionale, in Finlandia. A Kärsämäki gli inverni trascorrono molto lentamente a causa del freddo e delle poche ore di sole durante il giorno. Camilla, che ha vissuto il periodo invernale nella città, racconta che sisu aiuta i finlandesi a superare queste condizioni di freddo estremo e la malinconia che ne deriva.
Tuttavia, avverte anche del pericolo che può avere un eccesso di sisu: “Troppa sisu può compromettere la capacità di pensare chiaramente, sovraccaricare le riserve mentali può far nascere una follia di dominio e, in una cultura che l’ha resa il suo tratto distintivo, ammettere la debolezza e chiedere aiuto può risultare difficile”.
Nel suo progetto, Camilla fa emergere la sisu affiancando alla durezza del paesaggio innevato la forza e la fierezza degli abitanti che ritrae. Ma lo fa anche metaforicamente, inserendo nella narrazione fotografie d’archivio e still life, in cui la sisu emerge in una forma più misteriosa.
Camilla Riccò, nata nel 1987, vive e lavora come fotografa freelance a Firenze. Ha studiato fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni e ha partecipato a due residenze d’artista in Finlandia. Ha collaborato con l’agenzia Contrasto nel documentare gli effetti del covid-19 e il lockdown a Firenze. Un altro suo progetto, “Come un fiume”, è stato esposto e pubblicato più volte in Italia e in Finlandia.
Instagram:@camilla_ricco