Quando si parla di discriminazione è difficile essere veramente inclusivi. È paradossale: anche quando si pensa alla tutela di singoli individui o categorie, necessariamente si distingue qualcosa da qualcos’altro. La sfida culturale di ogni epoca è quella di ascoltare queste voci “altre” e interrogarsi sull’allargamento dei confini. Abbiamo parlato con diversi soggetti che interpretano il DDL Zan proprio in questo senso.
L’Osservatorio sulle Discriminazioni
L’Osservatorio è un ente che si occupa di diritto antidiscriminatorio. La responsabile, Jennifer Michelotti, ci fa notare che “in Italia esiste un vuoto normativo. Il diritto civile (che si occupa di tutela sul lavoro, per esempio) garantisce un’ampia tutela a tutti i soggetti ma questo non ha corrispondenza nel diritto penale, dove si parla di reato di discriminazione solo per razza, etnia e religione. Pensare che il DDL Zan si limiti ad ampliare la legge Mancino con un’aggravante di reato è sbagliato: la legge introdurrebbe il reato di discriminazione per via del genere (quindi contro le donne, ad esempio), contro le persone LGBT e i disabili”. Questo nel concreto significa che a oggi, se un albergatore si rifiutasse di accogliere qualcuno perché nero, commetterebbe un reato di discriminazione. Se facesse la stessa cosa ai danni di una persona disabile, no.
“L’importanza della legge sta proprio nell’introduzione del reato di discriminazione ai danni di categorie che sono invece tutelate sul piano del diritto civile, che va equilibrato al penale”.
Azione Gay e Lesbica
Daniele, presidente di Azione Gay e Lesbica, è arrivato dalla Russia all’età di 9 anni. Ha abbandonato la danza classica per non dover sopportare parole e atti di bullismo che riceveva quotidianamente. Descrive le scuole superiori come un incubo, terminato però con l’atto finale, liberatorio, di baciare il suo ragazzo alla festa di fine anno. Ora in quella stessa scuola va a fare incontri di formazione contro il bullismo omotransfobico. “La strada dell’accettazione da parte della società è lunga e per qualcuno dolorosa. Una legge come quella proposta dal deputato Zan sarebbe importante perchè educherebbe la comunità a comprendere la violenza di atteggiamenti che a volte sono bollati come semplici ragazzate, ma che sono in grado di minare gravemente la vita delle persone”.
La Magnifica Occupata
La Magnifica Occupata, casa delle donne transfemminista, è un “collettivo che si autogestisce tramite assemblea, nato dopo il primo lockdown dall’esigenza di uno spazio il più sicuro possibile per donne e persone appartenenti alle identità LGBTQIA+”. Anche la posizione di questa realtà è orientata a sottolineare l’importanza dell’educazione alla diversità e al rispetto: “una legge che miri solo al punitivo, senza un cambiamento culturale che passi per scuole, lavoro e educazione ai generi e alle identità, alle sessualità etc., non farà altro che invocare la forca per chi attua violenza senza però diminuirla in alcun modo”.