di Andrea Bertelli
Giugno; si sentono i primi assaggi
di estate, i pomodori sono finalmente maturi e ci regalano il loro succo
prelibato. Liquido dal colore del sangue, ottimo per preparare il celebre
Bloody Mary.
Vi sono varie ipotesi sull’origine del nome di questo cocktail, c’è chi
sostiene sia un tributo a Maria Tudor I, detta “la sanguinaria” per la violenza
con cui cercò di reintrodurre il cattolicesimo in Inghilterra, facendo scorrere
sangue a fiumi. Secondo altri invece, leggenda vuole che il cocktail ricordi la
tragica fine di una ragazza di nome Mary, sepolta viva per errore. La giovane,
prima di morire avrebbe lanciato una maledizione, a chi pronuncerà per 3
volte il nome “Bloody Mary” davanti a uno specchio, comparirà una
strega per vendicarla. Un sacco di voci, che contribuiscono a speziare questo
cocktail, già di suo ricco di brio! La
ricetta originale prevede un 50% di vodka e un 50% di succo di pomodoro, sale,
una spolverata di pepe nero, uno strato sul fondo del tumbler di Worcester
sauce, una spruzzata di succo di limone, cubetti di ghiaccio a riempire il
tumbler ed un bel gambo di sedano a decorare il tutto. Un cocktail fresco,
ottimo da gustare fin dall’ora del pranzo. Vi consiglio perciò per godervelo a
pieno, un picnic a tema Bloody Mary, attrezzatevi con una bella borsa frigo, un
thermos per mantenere fresco il succo, molto ghiaccio e tutti gli ingredienti
sopra citati.
Non dimenticate di portare una cassa stereo da cui far suonare forte Raining
Blood degli Slayer.
L’atmosfera è importante e anche il distanziamento sociale.
Salute!