Un carcere e un libro: due mondi distanti che si possono incontrare. Un libro “dentro” un carcere diventa uno strumento potentissimo di libertà, capace di trasportare i lettori nel mondo esterno, dove vivono “gli altri”. 

Gli altri, a Firenze, Scandicci e Prato, possono contribuire a diffondere la cultura in ambito penitenziario. Questa è la formula dell’iniziativa “Nel frattempo… un libro”, promossa dall’Associazione di Volontariato Penitenziario onlus e dal Polo universitario penitenziario dell’Università di Firenze, di concerto con l’associazione culturale Scioglilibro. 

Lo scopo è “utilizzare i libri e la lettura come chiave di sensibilizzazione della cittadinanza sui temi del carcere e di costruire un ponte ideale tra carcere e città”, come ci ha raccontato Silvia Bruni, referente del progetto

I cittadini hanno la possibilità di recarsi in una delle librerie indipendenti aderenti all’iniziativa (che trovate qui: https://www.polopenitenziario.unifi.it/art-150-nel-frattempo-un-libro.html) e acquistare un libro che verrà donato alla biblioteca di una struttura penitenziaria toscana

In omaggio, una delle cartoline con i testi scritti dai detenuti della casa circondariale La Dogaia di Prato, trasformati in immagini dagli illustratori Martina D’Arpino, Alma Frosali, Matteo Grillotti e Fulvia Lastrucci (in mostra sul sito https://www.behance.net/gallery/110133579/Nel-frattempo-un-libro). Da fine maggio, si potranno acquistare i testi anche online, grazie al supporto della piattaforma Bookdealer.

“Leggere è necessario per divertirsi, capire, cambiare anche in carcere” recita lo slogan della campagna e, a oggi, sono stati donati già circa 200 libri, entrati con gentilezza tra quelle mura impenetrabili, creando dibattiti e stimolando il pensiero. 

Le biblioteche del carcere, aperte a tutti i detenuti, continueranno a svolgere quella funzione inclusiva che abbiamo osservato nel film “Le ali della libertà”, ambientato in un istituto di pena americano. 

Emblematica la scena in cui Tim Robbins, il detenuto protagonista, divenuto il nuovo bibliotecario della struttura per il suo elevato grado di istruzione, smista i libri tra i vari scaffali, supportato dagli altri detenuti che, con ritrovato entusiasmo, si appassionano ai temi più disparati. Nel film è lui a rivendicare l’ampliamento della biblioteca con fondi pubblici; nella realtà possiamo essere noi a portare un po’ di quella libertà nel carcere, con un piccolo gesto.

Per info:
https://www.polopenitenziario.unifi.it/art-150-nel-frattempo-un-libro.html
https://www.instagram.com/nelfrattempounlibro/

Per contattare la referente del progetto:
[email protected]