Tempo libero (o tempi morti). Chi l’avrebbe mai detto? Anche i giochi da tavolo, per singoli o per gruppi, hanno avuto – grazie o per colpa del COVID-19 – una seconda chance. Almeno a casa mia.

Premetto che non sono mai stato né un fan né un portento con le piattaforme di gioco online o i videogame. Dei giochi di ruolo non parliamone nemmeno. Ho sempre guardato molti film per passare il tempo e in questo periodo, complice l’on demand multilivello, ho anche approfondito alcune serie.

Ma certo, il fascino, la preziosità del supporto e della convenzione, lo spirito e la ritualità di un gioco da tavola non sono restituibili con nulla di virtuale. Mi sono molto appassionato a Scarabeo, sperimentando anche una tattica forse parassitaria, ma efficace.

Abbiamo acquistato un puzzle, che è arrivato via corriere dalla Scozia a pandemia già dichiarata, evidentemente scambiato o assimilato a un bene di prima necessità. Con quello faccio abbastanza schifo, la pazienza, la concentrazione e la memoria spesso mi tradiscono. Tuttavia trovo sia anche un ottimo contrasto sia alla noia che alla solitudine per chi è da solo (ne ho visti altri sulle storie di Instagram). C’è da dire che ce ne sono di bellissimi, apprezzo molto il nostro, molto pop art ma anche un po’ psichedelico. Farà un figurone appeso.

Un amico, pressoché coetaneo (cioè over 25, diciamo così…) ha acquistato un maxi Lego. L’ha finito di costruire e poi la decostruito per ricostruirlo ancora. Sono soddisfazioni. Chi passa la quarantena in famiglia può rispolverare briscola, scopa e gottini di vino, per non sentire la nostalgia del circolino (rima in regalo da parte mia compresa).

I più sofisticati possono aprire la scacchiera o farsi una dama, possibilmente alcolica. Da quattro in su scatta il Risiko! I single non hanno solo i solitari a disposizione: si può sempre combinare l’hardware con il software.

Esempi? Mettersi su skype (o su Zoom o Meet o Whatsapp, insomma dove vi pare) con un amico e piazzarsi davanti un Indovina chi? Forza Quattro, Memory. Oppure, come alle medie durante le ore di educazione tecnica, carta, penna e via di Battaglia navale e Tris.
Cosa si vince? La noia e forse qualche diottria.

Michele Baldini