di Eleonora Ceccarelli

Ogni anno a luglio in Piazza San Paolino c’è una festa (nello specifico il prossimo 3 e 4 luglio), una bella occasione per dare all’estate la giusta e doverosa accoglienza. Alcune volte ci sono capitata per caso, altre per il passaparola, ma non ho mai approfondito di cosa realmente si occupassero gli Anelli Mancanti, l’associazione che da sempre organizza l’evento. Il mese scorso un’amica mi ha invitata a cena in via Palazzuolo, all’interno dell’edificio dove hanno sede. Porta quello che vuoi mi dice. E così ho fatto. Con le mie due belle bottiglie di vino rosso mi sono avviata senza sapere cosa o chi aspettarmi. La serata mi ha aperto un mondo, in tutti i sensi, persone, musica e colori. Questa cena è solo uno degli eventi organizzati ogni mese in questo spazio di “convivenza”, come lo definisce la presidente Salvina. Infatti, oltre alla cena, l’associazione realizza un mercatino, un cineforum, dei corsi di lingua e degli sportelli dedicati alla salute, legalità e accoglienza. Tutto aperto a tutti, cittadini italiani e non.

Ma vi racconto meglio: gli Anelli Mancanti nascono nel 1997, grazie a Salvina Di Gangi, come scuola di teatro e associazione di prima accoglienza. Presto diventano un punto di riferimento per gli immigrati che arrivano qui soprattutto tramite il passaparola o su indicazione di altre strutture. Quello che li contraddistingue maggiormente è il fatto di non essere un’associazione assistenzialista che risponde esclusivamente ai bisogni primari delle persone che la frequentano, ma considera l’individuo nella sua completezza, garantendo aiuto a chi ha bisogno, nell’ottica di uno scambio e coinvolgimento attivi. Chiunque arrivi agli Anelli Mancanti si deve mettere in gioco, aiutando secondo le proprie possibilità. Non importa cosa, ma qualcosa deve fare; la presidente non accetta compromessi, sicura del fatto che la condivisione delle responsabilità porti solo buoni frutti. L’associazione a sua volta offre servizi, tra cui il più importante è senza dubbio la scuola d’italiano per stranieri. Una scuola che crea soprattutto integrazione.

Cosa mi ha colpito così tanto quella sera? Forse il fatto di essermi trovata seduta a un tavolo con mezzo mondo presente, con persone di diverse nazionalità e culture. Forse il fatto che tutti fossero a loro agio in compagnia di sconosciuti e che l’atmosfera fosse nonostante questo casalinga. Forse tutto quello che ho vissuto quella sera mi ha toccato in un modo particolare ed è così che mi sono ritrovata a parlarvene. L’allegria e i colori di quel mercoledì li ricordo ancora bene.

Le attività dell’associazione si fondano totalmente su volontari che, ricorda Salvina, sono l’anima di questa realtà, la sua forza, ma al tempo stesso la sua fragilità. Oggi il mondo del volontariato è cambiato molto: poter permettersi di dedicare del tempo agli altri, per puro piacere e senso civico, spesso è un lusso che sempre meno persone possono concersi. Quindi a settembre tutto verrà riorganizzato sulla base di coloro che daranno la propria disponibilità a continuare e, come ogni anno, inizieranno i corsi di formazione per nuovi volontari, stabilendo il programma di attività da portare avanti.

Parlare oggi d’immigrazione e prima accoglienza non è facile proprio perché è un argomento molto caldo. Posso solo affermare che partecipare attivamente a questa associazione, imparare a conoscerla, visitarla e creare delle relazioni con chi la frequenta non può che aiutare a comprendere. La solidarietà rimane senza dubbio l’unica strada percorribile, e questo luogo ne è la dimostrazione. L’edificio di via Palazzuolo è pieno di vita, di incontri e di relazioni inaspettate che difficilmente fanno parte della nostra quotidianità e con altrettanta difficoltà si incroceranno con la nostra esistenza, purtroppo. Quindi, andiamo incontro a tutti coloro che provano attraverso l’associazione ad avere un’opportunità e a rimettersi in gioco in un nuovo paese, con tutto ciò che questo comporta.

Ogni tipo di aiuto è ben accetto, donazioni, vestiti, tempo.

www.anellimancanti.org