Da poche settimane esiste un’ex portineria dedicata all’arte contemporanea in una bella palazzina costruita nel 1974 dall’architetto Oreste Poli, al numero 30 di viale Eleonora Duse, nel quartiere Campo di Marte.
Lo stile architettonico dello stabile, caratterizzato dall’uso del cemento a vista usato come strumento principale per la definizione dei volumi esterni e dalla presenza di grandi vetrate demarcate da sottili infissi in legno Douglas, è la particolarità che lo contraddistingue dagli altri edifici della zona. Immaginate adesso che al momento della ristrutturazione del palazzo si pensi di rendere i due vani del piano terra (utilizzati per circa quarant’anni come portineria) un centro di attività culturali e uno spazio di ricerca con l’obiettivo di dialogare con il quartiere e la città, sfruttando proprio le grandi vetrate che affacciano sulla strada esterna.
Ecco fatto, è questo in sintesi il progetto ideato e curato da Matteo Innocenti, che da anni si occupa di arte contemporanea, supportato dal Gruppo Poli e PMG Italia. Nel 2020 la Portineria ha avviato il suo progetto culturale col ciclo A Solo che comprenderà ben quattro mostre personali di artisti anche internazionali. La prima, Eliminare la carne di David Casini, è stata inaugurata il 20 febbraio (proprio il giorno del Giovedì Grasso) e rimarrà visitabile fino al 12 aprile 2020. Richiamando già col titolo le origini pagane della festa di Carnevale (che deriva proprio dal latino “carnem levare”), momento in cui erano permessi rovesciamenti di regole e di convenzioni sociali, le opere di Casini attingono da quelle di artisti fondamentali per la storia dell’arte e allo stesso tempo ne rovesciano completamente le regole, creando altro.
Dopo ogni mostra verrà prodotto un breve testo scritto di dialogo tra il curatore e l’artista che rimarrà in vista fuori dalla Portineria, a disposizione di chiunque – passandoci – abbia la curiosità di leggere ed entrare in quella stanzina di 20 metri quadrati che sta a metà strada tra la vita trafficata di una città e il cuore riparato di un palazzo abitato.