A volte ci penso e ancora non mi sembra vero, come se vivessimo un brutto sogno. 

E invece non c’è niente di più reale di quello che sta accadendo.

Una cosa che un mese fa appariva lontanissima, quasi all’improvviso è arrivata anche qui. 

Subdola, ci fa più paura perché invisibile. Si è passati da “è tutta una bugia”, a “la situazione è sotto controllo”, a “il problema è grave”. 

Fino a oggi, ai messaggi di Conte in prima serata che hanno fatto cambiare il corso delle nostre vite, per poco speriamo. A me, forse sarò incosciente, il virus in sé per sé non ha mai fatto troppa paura. Temevo di più il cambiamento nelle nostre abitudini quotidiane che adesso proviamo tutti. 

Ho iniziato a comprendere la forza di quello che stiamo vivendo ascoltando le storie dei medici e degli infermieri impegnati in prima linea, specie in Lombardia ma non solo. 

Dopo aver visto quelle immagini e sentito quei racconti si comincia a ragionare in modo diverso. 

Intanto abbiamo la possibilità di apprezzare di più cose preziose che di solito diamo per scontate, su tutte la nostra libertà. La cosa mi è sembrata veramente grossa quando ho capito che non potevo uscire per vedere i miei amici, i miei parenti e rischiavo anche a fare una passeggiata. 

Qualcuno mi ha detto: “Ai nostri nonni veniva chiesto di andare in guerra. A noi solo di restare a casa, magari sul divano”. Forse uno dei punti centrali su cui riflettere sta proprio qui. Veniamo da un lungo periodo di relativa pace e benessere e non eravamo più abituati a fare grandi sacrifici. 

Ora riscopriamo il valore di una stretta di mano e il calore di un abbraccio, la bellezza di fare due passi lungo un fiume e stupirsi per il colore del cielo. Chissà se tutto questo non ci farà un po’ di bene alla fine. Potrebbe aiutarci a riscoprire i legami che contano davveroi ritmi lenti della vita ma anche ad usare le nuove tecnologie in maniera più consapevole. 

Io nel frattempo, ora che il sole è calato, guardo dalla mia finestra e ascolto il silenzio là fuori

Ce la faremo tutti, per tutti!