di Walter Tripi

Se qualcuno vi chiedesse di sintetizzare l’intera vostra vita in un oggetto o in un’opera d’ingegno, cosa scegliereste? La fintocoltaggine potrebbe davvero dare il meglio di sé: non si tratta di un tatuaggio, che spesso cova un’occasione, un amore, un pilastro. Si tratta di ridurre a singolo, l’interezza delle proprie occasioni, amori, pilastri e pure di paure, errori, perdite.

Il fintocolta contemporaneo

Un Fintocolto contemporaneo potrebbe decidere di indicare il proprio profilo Instagram: seguimi e vedrai, tra alte saturazioni e trip da Wikiquote, chi sono stato, ciò che ogni giorno divento e soprattutto quanto plastiche riescano a essere le mie posizioni tra feste e monumenti. Un Fintocolto Beat potrebbe invece affidarsi a un poemetto dai molti spazi bianchi, lasciando all’altrui interpretazione (e sbadiglio) tutto ciò che mai è riuscito a interpretare di sé. Uno romantico, invece, passerebbe ore tra le offerte di Amazon per scovare un oggetto che possa essere simbolo totale: un carillon, un mappamondo piumato, un giradischi di forma vintage in plastica eterna. Se invece doveste ereditare proprietà gigantesche al declivio delle colline di Fiesole, potreste sempre riversare lì tutto il vostro esistere, come ha fatto Paolo Peyron nel Bosco di Fonte Lucente. 

Il Bosco di Fonte Lucente

Il Bosco, oggi visitabile grazie alla Fondazione proprietaria, è un giardino in continua evoluzione, costruito su terrazzamenti progressivi, volti verso Firenze come punto di fuga e nobile fondale; ricco di statue venete, disseminate tra bosco e giardino all’italiana. Soprattutto – da qui il nome – ricco di fontane, tutte diverse, e un laghetto, nutriti da un’unica fonte cinquecentesca. Tra scalinate, pietra, oggetti d’arte e musica – esiste uno spazio dedicato a Riccardo Muti – stiamo parlando di un vero astuccio di meraviglia, a cui una persona ha dedicato la propria vita e ve l’ha riversata. Se però non avete un padre che vi lasci a disposizione ettari di verde, beh, l’idea del mappamondo piumato resta comunque un’alternativa originale.