Inaugura oggi, giovedì 20 febbraio, una nuova mostra al Museo Novecento dedicata al grande artista contemporaneo Allan Kaprow. Intitolata Allan Kaprow. I will always be a painter – of sorts e curata dal direttore Sergio Risaliti insieme a Barry Rosen, la mostra è stata realizzata in collaborazione con Allan Kaprow Estate e Hausen & Wirth e si configura come la più ampia retrospettiva che un museo italiano abbia mai dedicato all’artista statunitense.
Kaprow debuttò nel mondo artistico con una pittura dal gusto espressionista, ma ben presto inaugurò una poetica complessa che lo portò ad affermarsi come uno dei grandi pionieri dell’arte del Novecento: viene infatti ricordato come il padre degli happenings, degli environment e delle performance intese come opere d’arte partecipative, linguaggi espressivi nuovi in rapporto allo spazio e esperienze multisensoriali e interattive.
La mostra ripercorre a ritroso le tappe evolutive dell’artista proponendo al piano terra una prima Reinvention di FLUIDS, opera fondamentale del 1967, reinterpretata oggi dai sei giovani artisti in residenza alla Manifattura Tabacchi (Davide d’Amelio, Anna Dormio, Bekhbaatar Enkthur, Esma Ilter, Giulia Poppi, Negar Sh).
Il percorso prosegue poi al primo piano con la Reinvention di WORDS (organizzata per la prima volta a New York nel 1962) progettata da Dania Menafra e termina con quello che fu in realtà il suo esordio artistico: circa quaranta opere su carta e tela (esposte per la prima volta in Italia) appartenenti alla fase artistica tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta, prima di abbandonare la pittura.
È importante segnalare che la grande mostra prevedrà due ulteriori versioni di FLUIDS che varcheranno le mura del museo il 4 aprile (in alcune piazze del centro) e il primo maggio (alla Manifattura Tabacchi) e che fu l’artista stesso a concedere la possibilità di reinterpretare i suoi happenings autorizzandone la creazione di nuove versioni, a patto che alcuni principi di base fossero condivisi e mantenuti.