di Eleonora Signorini
«Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare».
C’è il ricordo silenzioso del genio di Leonardo Da Vinci, mescolato al rumore della moderna creatività a fare da sfondo alla Mostra Internazionale di Arte Contemporanea e Design.
Dal 18 al 27 ottobre 2019, l’arte e il design si tingeranno di viola nel Padiglione Spadolini della Fortezza da Basso di Firenze, per esprimere libertà e futuro, ricordi e metamorfosi.
Quest’anno assisteremo soddisfatti all’ingresso trionfante del design nel mondo dell’arte contemporanea, il cui approccio multidisciplinare e creativo rievoca chiaramente quel talento universale e poliedrico di Leonardo, pittore, scultore, inventore, scienziato e ingegnere.
Proprio il design sembra nascere dall’incontro di «Ars et Ingenium. Similitudine e Invenzione», lo slogan che maggiormente descrive la 12° edizione della Florence Biennale. Il confine sfumato fra arte e ingegno è ben visibile nelle sei categorie espositive selezionate dalla mostra:
- Architecture & Town Design;
- Industrial & Product Design;
- Interior Design;
- Fashion & Jewellery Design;
- Communication & Graphic Design;
- Technology & Game Design.
L’arte contemporanea rimane tuttavia la protagonista indiscussa della manifestazione, con i suoi 484 artisti provenienti da tutti i continenti e coordinati da Melanie Zefferino, contro i 263 designer esposti nella sezione a cura di Gabriele Goretti.
Il fine della Mostra Internazionale di Arte Contemporanea e Design, come dichiara il direttore Jacopo Celona, è quello di ribadire «l’importanza dell’arte e il ruolo degli artisti nella società civile guardando al passato e al presente per un futuro sostenibile di creatività».
Altro che “impara l’arte e mettila da parte”: nei cinquecento anni che ci separano dalla morte di Leonardo da Vinci, dobbiamo essere consapevoli che il processo creativo deve svilupparsi a partire dalla conoscenza scientifica dell’ordine delle cose.