Ebbi già modo di parlare di corsa tra le pagine di questa rivista, più o meno l’anno scorso. In occasione dell’imminente edizione 2019 della Firenze Marathon (che si terrà il 24 e inonderà di pettorine numerate mezza città) e a un mese di distanza da Corri la vita (il 28 settembre), che ha riscosso un insindacabile successo in Oltrarno. Riprendo l’argomento permettendomi di consigliare l‘outfit giusto per chi, come me, non ha velleità competitive né particolari desideri di socialità. Inoltre suggerirò tre percorsi sperimentati fuori da occhi indiscreti, cani e passeggini, ma anche da automobilisti sfreccianti o turisti molesti, tutti Oltrarno. Sono convinto che il lettore appassionato ne sceglierà sistematicamente altri.

La corsa per me è libera, proletaria e soprattutto anti-esibizionista: “quando sono a correre non mi dovete rompere i coglioni, è per quello che ci vado alle sei di mattina anche se piove e fa meno quaranta o se sono le due pomeridiane del 15 agosto” è il mio mantra.

Il kit del runner

Cosa non può mancare ad un runner dilettante che non si spinge oltre gli otto chilometri al giorno a una media di 6/7 minuti al km?

  • Scarpe: un paio running della Decathlon (sui 50€) sono ok. Se siete costanti e andate a correre oltre le tre volte alla settimana si rovinano ogni sette-otto mesi anche quelle di marca. Se vi rompete i piedi è più facile che la colpa sia della grazia del gibbone con cui correte e non delle scarpe.
  • Pantaloncini: vedo spesso chi corre coi fuseaux. Di che stiamo parlando? Col freddo stretching e skip prima di partire.
  • Cuffie: sentire la fatica e i propri pensieri non aiuta. Meglio se la playlist include BPM vari: cambiare ritmo fa bene al cuore (letteralmente).
  • Sopra fate voi: sarebbe raccomandabile, di questi tempi, una felpa leggera con il cappuccio, tirando pugni in aria come Rocky sulla scalinata di Philadelphia.

I percorsi

Colli – 10 km

Partenza da Porta Romana, salita da viale del Poggio Imperiale, girare a sinistra al semaforo per Arcetri e farsi tutto il viale Galileo fino al Piazzale, scendere giù per viale Michelangiolo fino all’incrocio tra via Coluccio Salutati e via dei Bastioni, girare per questa fino alle rampe, salire per viale Giuseppe Poggi e tornare al Piazzale. A ritroso, scendere questa volta da viale Machiavelli. Occhio ai lastroni e ai sampietrini (mi ci sono rotto un polso, cadendo), ottimo percorso se volete polpacci da alpino, ma la vista… la vista è indescrivibile.

Belloguardo, Boschetto, Monte Oliveto (x 2) – 8 km

Il percorso più insolito, più impervio (duro e disorientante, per questo è corto e si può doppiare), ma sorprendente. La Villa dell’Ombrellino, la vista della Piana da sopra Soffiano, il parco del Boschetto e l’antica chiesa di Monte Oliveto (patrimonio UNESCO) sono stupende. Partenza piazza Tasso, salire per Via Villani (quella del Tasso Hostel), fino a via del Casone. Girare per via di Bellosguardo, fino al giardino con il monumento ai carabinieri annesso, scendere a picco per via di San Vito, fino al largo del Boschetto, entrare nel parco, superare Villa Strozzi e, riscendendo per via Monte Oliveto, riprendere via Villani da via di Burchiello (dove c’è il Penny).

Lungarni Est /Anconella – 8km

Chiudiamo col piatto e col fiume. Semplice, lineare, mai noioso. Partenza da piazza de’ Mozzi-Ponte alle Grazie. Procedere per Lungarno Serristori, fino a piazza Poggi; ci sono la pedonale e la ciclabile rifatte da poco, sembra di entrare in Fi-Pi-Li senza code. Giunti in piazza Ferrucci proseguire per Lungarno Ferrucci, fino a piazza Ravenna. Qui ancora oltre per viale dell’Albereta, sterrato dietro al Parco dell’Anconella fino al Ponte Borsellino (c’è una corsia pedonale), attraversare l’Arno e indietro per via di Varlungo. Il tracciato è segnato fino a Lungarno della Zecca Vecchia, dove comunque c’è il parco e nessun rischio di venire asfaltati. Attraversare di nuovo il ponte et voilà!