La vista dalla Torre di San Niccolò è insieme familiare e insolita: ti trovi più o meno alla stessa altezza di Piazzale Michelangelo, ma non devi contenderti centimetri di balaustra con fotografi amatoriali e contorsionisti da selfie. Da lì è possibile ricostruire con un colpo d’occhio il percorso delle antiche mura della città, seguendo la direzione dei viali e individuando le costruzioni sopravvissute ai lavori di ampliamento realizzati dal Poggi in occasione di Firenze Capitale, come la torre della Zecca e il Baluardo san Giorgio.

La Card del Fiorentino offre la possibilità di conoscerle da vicino, insieme a Porta Romana e Porta San Frediano (aperta per la prima volta in tre occasioni nel mese di ottobre). Poiché questa redazione può vantare almeno un rappresentante della categoria nerd dei musei, oltre a recensirvi quanto osservato dalla Torre, consigliamo un tour fine-settimanale che per una volta metta in secondo piano i luoghi simbolo della città.

Partite dal Museo del Ciclismo Gino Bartali a Ponte a Ema (aperto venerdì, sabato e domenica), prezioso soprattutto per chi ama i cimeli e il sarcasmo di un personaggio noto anche per il suo silenzioso ma instancabile impegno antifascista.

museo bartali

Tornando verso il centro, potrete fermarvi al Cento Ex Tre a Gavinana a far visita al Memoriale di Auschwitz (aperto sabato, domenica e lunedì), per immergervi in un’opera multimediale ante litteram, alla quale hanno contribuito lo studio di architettura BBPR, Primo Levi, il pittore Mario Samonà ed il compositore Luigi Nono, con la regia di Nelo Risi. Sarete condotti in una spirale di tela dipinta lunga 80 metri, collocata nella riproduzione fedele del Blocco 21, la struttura che accoglieva l’opera nel campo prima dello sfratto da parte delle autorità polacche. All’uscita, il nerd dei musei chiuderà un occhio se vorrete rifocillarvi presso la dirimpettaia gelateria “Il sorriso”.

NB: per visitare torri e porte dell’antica cinta muraria dovrete aspettare la riapertura prevista per il 24 giugno!