Dici castagna e pensi all’autunno. E speriamo che resti a lungo così. Purtroppo negli ultimi anni i nostri castagni sono stati attaccati da un parassita arrivato dalla Cina intorno al 2010: il cinipide.
In alcune zone ne aveva addirittura azzerato la produzione. Grazie a delle campagne promosse dalla Regione Toscana che prevedono l’immissione controllata del suo antagonista naturale, dal 2015 c’è stato un lento ritorno alla normalità. Ma non va mai abbassata la guardia; anche perché, senza creare allarmismi, pare che ci sia un altro nemico: il fungo Gnomo Gnosis.
I castagneti sono un patrimonio da salvaguardare, di cui il nostro territorio è ricco soprattutto nelle zone del Mugello e dell’Amiata, con un ruolo rilevante fin dal Medioevo, quando la castagna era considerata il “pane dei poveri”. Sono importanti per la produzione di legno, cosmetici, funghi, miele.
E la castagna viene impiegata in molte ricette: dai necci, alle ballotte (pare che il termine ‘ballottaggio’ derivi dall’uso medioevale fiorentino di usare le castagne lesse come metodo di votazione) e molte altre. Ogni anno viene celebrata con molte sagre come “La sagra delle castagne”a Marradi, “Il Crastatone di Piancastagnaio”, la “Festa della Castagna”a Caprese Michelangelo o la “Castagnata Stiana”.