Fino a maggio 2019 al teatro Niccolini troviamo “Nella rete delle parole”, una rassegna che nasce dal desiderio di un teatro di parola e di poesia improntato sull’esplorazione della lingua italiana.

Tra le mani hai un whisky qualsiasi che rigiri in continuazione e la tua bella faccia, o quella che ne rimane, è una maschera vuota che si specchia sul mogano laccato di questo sudicio pub.

Poi, la lingua italiana apre la porta del locale. È bellissima e lo sai ancor prima di vederla, prima che inizi un passo, perché il suo profumo è un vento nuovo, dolce, una folata che lava via il puzzo di quelli che come te, lì dentro, ci vanno per affogare le loro miserie. La lingua entra e camminando con un passo che è una danza avanza, per arrivare a sedersi di fianco a te.

“Allora? Andiamo?” ti chiede senza aggiungere altro, con una voce che di terreno non ha nulla.
Tu la guardi, non sai bene cosa rispondere ma devi trovarle, subito, ora, quelle parole, sono due lettere, sono solo due lettere… 

“Scendo il cane e ci sono”. Questo è quello che dici.

“Scusa? Siamo già di sotto…”

“Si, si, scusa… È che devo pisciare il cane prima di andar via… Quindi lo scendo, lo salgo, lo piscio e poi ci sono”.

Lei non risponde.

È la lingua italiana, ma sembra che tutto d’un tratto non sappia più dove cercare le parole.

Allora si alza, cammina verso l’uscita e prima di andarsene dice soltanto: “Questa tolleranza linguistica è intollerabile”.

Per aiutarci a ricordare quanto è bella la nostra lingua ed evitare di pisciare fuori dal vaso quando la incontriamo, “Nella rete delle parole” porta sul palco i testi e gli autori della grande tradizione letteraria italiana riproposti con una consapevolezza diversa da quella dell’istruzione superiore.

Portiamo, sul palco del Teatro Niccolini, una rassegna di letture teatralizzate in cui la parola degli autori è protagonista assoluta. Salperemo con l’atmosfera dell’Odissea guidata da Pino Micol e, veleggiando attraverso I Promessi Sposi, approderemo alla poesia italiana tra Ottocento e Novecento.

Dopo le mille avventure per il Mediterraneo, giunti ai pioppi di Giovanni Pascoli dovremo stare attenti a non farci spaventare dal perfido Don Rodrigo e dalla Monaca di Monza. Fortunatamente Guido Gozzano interverrà per salvarci e insieme ad Aldo Palazzeschi esploreremo le folli e trasgressive atmosfere futuriste dei primi del ‘900. Ultimi, ma non ultimi, incontreremo Carlo Betocchi e Dino Campana con le loro sue suggestioni oniriche.”

Maggiori info su: http://www.teatrodellapergola.com/nellaretedelleparole/