Sabato scorso è stata inaugurata la prima mostra personale di Marco Angelini a Montelupo Fiorentino presso FACTO, primo art-coworking in Toscana, che durerà fino al 19 gennaio 2019.
“Che strana voce grammaticale la prima persona del tempo futuro. Io farò, io partirò, io conquisterò. Chi fu il pazzo a inventarla? Quell’o accentato finale, che ridicolo, con quella sicurezza di sé. Io comprerò, io costruirò, io scriverò. E se non ce ne fosse il tempo? Non l’ha calcolata, il padre ignoto della lingua, questa tenue possibilità? Più decente l’inglese: I shall do, I will do, c’è una intenzione, una volontà, niente di più, non si intende ipotecare il futuro. Mentre noi! Poveri diavoli, che marciamo con il petto in fuori, gli occhi fissi alle lontananze, e magari a mezzo metro c’è la buca”.
Con la frase di Dino Buzzati la curatrice della mostra, Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, presenta la mostra personale di Marco Angelini. L’artista con questa mostra parla del tempo e dei tempi, tutto un grande scorrere, inarrestabile, un fluire continuo e costante che non ci abbandona mai.
Il tempo non si può arrestare, ma lo si può lavorare: la mostra propone un approccio da “abbandono dinamico” allo scorrere del tempo. Un “seguire il corso del fiume ma con consapevolezza”. Il messaggio si abbina poi a un uso forte e metaforico dei colori, come spiega bene la curatrice: “L’arte di Angelini pone il suo accento sugli altri: l’altro in quanto diverso e inconoscibile, l’altro in quanto mutevole, obbedendo fedelmente alla logica secondo cui Eraclito sosteneva che ‘non ci si bagna due volte nello stesso fiume’;i suoi colori sono dunque “personali”, riflettono la collezione di visioni che riporta dai suoi viaggi, che prova ad ottenere in modo intuitivo, miscelandoli manualmente e coordinandoli man mano. Angelini non può creare lo stesso colore due volte, ma solo realizzare colori che sembrino gli stessi; questo aspetto sottolinea la specificità delle differenze che esistono nel mondo, nelle persone come nelle cose.”
Così questo continuo conoscere gli altri, porta spesso l’artista a confrontarsi e confrontare il suo lavoro con altre persone. In occasione di questa mostra che è stata inaugurata sabato 8 dicembre a FACTO (Via XX settembre 34, Montelupo) l’artista ha realizzato a FACTOun workshop con alcuni ospiti di RSA Il Castello e Circolo Casa della Memoria di Montelupo Fiorentino: un incontro sperimentale dedicato alla narrazione creativa ispirata dai lavori dell’artista. L’iniziativa è curata da Anna Maria Cardinie Silvia Melani, animatrici geriatriche con esperienza nella comunicazione e relazione con persone che vivono l’esperienza della demenza, entrambe parte del gruppo di professionisti che ha ideato e condotto Musei per l’Alzheimer – progetto di accessibilità culturale del MUDEV – Museo Diffuso Empolese Valdelsa. L’incontro si è concluso con la scelta collettiva dei titoli da dare a due opere d’arte di Angelini, un autentico esempio di opera partecipata.