Se esiste un’eccellenza letteraria e internazionale a Firenze questa porta sicuramente il nome di “Festival degli Scrittori – Premio Gregor von Rezzori”. Giunta alla sua dodicesima edizione, anche quest’anno l’appuntamento ha portato dei “mostri sacri” della letteratura a passeggio in città: Georges Saunders, David Szalay, Andreï Makine, Katie Kitamura e Lawrence Osborne. Questi sono i finalisti di quest’anno, autori di libri tradotti in Italia e che concorrono al Premio, i veri protagonisti degli incontri nelle librerie cittadine durante questi giorni. Ma se il “von Rezzori” (come viene comunemente chiamato) ha grandi nomi in concorso, eccezionali sono anche altri protagonisti di questa edizione, come l’indiscussa regina della parola Margaret Atwood protagonista della lectio magistralis, Andrew Sean Greer, premiato nel 2018 con il Pulitzer Prize, o anche Claudio Groff, vincitore del Premio Gregor von Rezzori per la Traduzione.

Per il “Festival degli Scrittori” questa nuova edizione è stato un anno di cambiamento, o meglio, di ritorno alle idee che lo portarono a Firenze dalla Fondazione Santa Maddalena, dodici anni fa.

Prima di tutto un programma con appuntamenti pomeridiani e non più mattutini nelle librerie, il coinvolgimento delle stesse librerie con l’iniziativa #LettoriEsploratori e un’aura meno snob nel territorio; anche il direttore del festival Andrea Bajani durante la conferenza stampa aveva alzato bandiera bianca riguardo l’apparenza snob con cui l’appuntamento era percepito. Un cambio che ha fatto bene, per numeri di partecipanti e accoglienza. Questo festival è sicuramente una punta di diamante della città fiorentina, unico nel dedicare la sua attenzione alla traduzione (sempre considerata, erroneamente, secondaria nella lettura).

Chi vincerà quest’anno lo vedremo sabato 5 maggio, ultimo giorno di questa edizione. Quindi domani alle ore 18 tutti in Sala D’Arme in Palazzo Vecchio, per conoscere l’autore premiato – anche se a mio modesto parere tutti potrebbero essere cinti dall’alloro.