Al Tender il 1 di dicembre si svolgerà il “Color Fest“. Nell’arco di una serata si esibiranno tre musicisti della scena “Alternative/Cantato in Italiano”.

Ma la questione è: quali sono i motivi per cui andare?

1) Il locale

Premetto che non sono mai andata al Tender Club. Sì, sono una brutta persona, fa parte della top 7 dei locali per la musica Live a Firenze. In un modo o nell’altro non ci sono mai finita perchè si è sempre ripresentata la stessa scena:”Hey, andiamo a sentire i Pink Floyd al Tender?”. “Ma come non ti ricordi? È tornato Andrè da Bruxells e riparte domani. Che fai non vieni a salutarlo!?”. Quindi è tutta colpa degli amici che pare decidano di migrare a casa sempre nelle occasioni più sbagliate.

2) Giorgio Poi

Ho conosciuto Giorgio Poi grazie a un “prossimo video” di Youtube che, tra una pubblicità sui test di gravidanza e l’altra, ogni tanto ti svolta il panorama musicale. L’album “Fa niente” è il classico cd da ascoltare in treno, mentre guardi fuori dal finestrino o in motorino mentre combatti contro il traffico. È composto di ballate pop, psichedeliche. Niente di particolarmente ricercato, ma efficaci ed orecchiabili. Ti alleggerisce la testa e il cuore.

[Il video musicale qua sotto si chiama “Niente di strano“. Protagonista del video il bellissimo e talentuosissimo Luca Marinelli, il cattivo di Jeeg Robot]

3) Kruger che canta i Nobraino

Ho visto Lorenzo Kruger lanciarsi con una corda sul pubblico, leccare una lampadina, rasare vari ragazzi in diretta mentre cantava “Il mangiabandiere“. Allo stesso tempo struggersi su una cover di De Andrè e lanciare il suo cuore sul pubblico dalla vetta di uno scaleo intonando “I signori della corte“. Insomma il Kruger è un mutaforma e così anche la sua musica. In questa occasione rivisiterà le canzoni dei Nobraino (il suo gruppo) sul pianoforte. Quando le luci sul palco si sposteranno tutte su di lui, inizierà a danzare da un tasto all’altro. Non ne rimarrete delusi.

Quindi? Vi abbiamo convinto?

Per maggiori informazioni consultate l’evento QUI

 

 

Di Francesca Gianassi