Prima che cominciaste a leggere Lungarno, ad iniziarvi al fantastico mondo dell’editoria indipendente ed impegnata saranno state testate scientifiche come Topgirl e Cioè.
So che ricorderete tutti con immensa malinconia la rubrica del sessuologo, dove ragazzine parecchio sveglie ponevano quesiti esilaranti del tipo “Se dopo mi lavo con la Coca-Cola?” oppure “Posso restare incinta se metto lo slip del mio ragazzo?” la cui risposta era più o meno “Con le stesse probabilità di assaggiare un piatto di spaghetti mangiato da qualcuno con cui siete al telefono”.
Ecco, la stessa tecnica dovrete usare se vorrete gustare questi supplì e salvare il girovita. Figure surrealiste e favole di Rodari a parte, queste cosine fritte hanno a che fare con il telefono solo perché una volta aperti, appena pronti, un filo di mozzarella simile a quello telefonico, vi si snoderà tra le due parti fumanti, per voi che avevate una vita prima dell’era del wireless, di Whatsapp e del fantacalcio.
Voi appartenenti al mondo di “Pronto casa Cucuzza? Posso parlare con Giusy?”, “Chi è?” “Sono una sua amica” e lì a fianco aveva pronto il ganzo di turno da passarti e che non voleva farsi sgamare dai tuoi genitori. Non credo vi daranno al cuore l’emozione perduta di quel filo, che vi congiungeva matericamente all’amato come Arianna a Teseo, ma di sicuro non vi negheranno la promessa certa di una botta al fegato.
Illustrazioni e parole di Marta Staulo