Caro Kabir, eri un giovanotto un po’ pingue, originario del Punjab pachistano dov’eri nato, quando ancora stava tra i domini di Re Giorgio VI d’Inghilterra, allorché ti presentasti ai provini indiani per uno sceneggiato italiano. Volevi la parte di Tremal Naik, ti dettero quella di Sandokan. Hai cambiato la vita di tutti noi, che allora eravamo bambini o ragazzi. Quarant’anni son passati, Kabir, ma il ricordo dell’album di figurine di Sandokan, forse il primo esempio di merchandising di uno sceneggiato televisivo, è sempre vibrantemente con me. Era la Befana del 1976, l’ultima prima che Andreotti la facesse abolire per qualche anno, e arrivasti quasi in sordina: nemmeno l’annuncio di pratica sul Radiocorriere ti fu concesso.

Ma Sandokan era lo sceneggiato perfetto, dove tutto funzionava: un protagonista magnetico, che poi eri tu, un alter ego fascinoso come Philippe Leroy, un cattivo straordinario, geniale come Adolfo Celi, un altro elegante come Andrea Giordana e poi Carole André, che tutti volemmo sposare e salvare per molti mesi. Tutti tigrotti, tutti imbarcati sui praho, tutti in possesso di un anello magico con la polvere che ti faceva sembrare morto per un po’.

L’episodio-madre, la mitica uccisione della tigre che facevi con un leggendario carpiato in avanti, fu con la sua balistica oggetto di discussioni incessanti nei cortili delle scuole elementari, che finivano col canto corale della sigla, e il suo basso slappato parto della ditta De Angelis in arte Oliver Onions. Sandokan era uno sceneggiato sconosciuto, che si distaccava da quelli cui la tv monopolistica ci aveva abituato perché usava l’opera di Salgari come un catalogo di situazioni da rappresentare in meravigliosi, e originali, set esotici.

Basta interni e quinte teatrali, c’era dell’avventura in anni poco allegri. Andammo anche al cinema a vedere la riduzione, e scoprii che eri pure a colori, caro Kabir. Grazie di averci reso quel pezzo di anni Settanta sopportabile. Da allora in poi dopo ogni difficoltà al mondo urliamo: la Tigre è ancora viva !

Kabir Bedi sarà ospite d’onore del 16° River to River Florence Indian Film Festival che si svolgerà al Cinema La Compagnia dal 3 all’8 dicembre.

Info su biglietti e orari www.rivertoriver.it 

 

di Riccardo Ventrella