È stata inaugurata ieri, presso la Sala delle Esposizioni in Via Ricasoli n.68, angolo Piazza San Marco, la rassegna retrospettiva “Alessandro Scheibel. Dalla scuola di Carena all’astrattismo nella stagione di Fiamma Vigo”.
La mostra, promossa dall’Accademia delle Arti del Disegno, intende ripercorrere l’inedito percorso compiuto da Alessandro Scheibel (Padova, 1905 – Firenze, 1979), dagli anni formativi con Felice Carena, suo maestro, alla militanza nel circuito di Fiamma Vigo, l’artista argentina che, tra il 1949 e il 1977, si fece promotrice di un’intensa attività culturale divenendo, soprattutto a Firenze, punto di riferimento importante per artisti ed intellettuali, italiani e stranieri. Sessanta opere, tra dipinti e tecniche miste, realizzate tra gli anni trenta e settanta, che ci restituiscono quella straordinaria metamorfosi figurale che caratterizzò il complesso percorso creativo dell’artista.
La mostra, curata da Antonio Cagianelli (che ha fortunosamente ritrovato e acquistato 3 opere del pittore in un negozio di conto-vendita) costituisce la prima occasione antologica volta alla riscoperta di un artista centrale nell’ambito della multiforme compagine che si era costituita attorno alla Galleria e l’omonima rivista “Numero”, che negli anni ’50, rappresentò un punto di riferimento per giovani intellettuali e anticonformisti, tra cui si possono ricordare Arnaldo Pomodoro, Vedova, Capogrossi, Scanavino, e che contribuì sensibilmente a proiettare l’arte e gli artisti italiani oltre i ristretti confini nazionali, portando a Firenze i fermenti e le correnti artistiche internazionali.
Ed è proprio la stagione di “Numero” che rappresenta, nel percorso espositivo e, più in generale, nelle ragioni della mostra, la piattaforma culturale per la nuova estetica di Scheibel, figura centrale nell’ambito della redazione della rivista omonima, di cui ricoprì la carica di segretario e nell’ambito della quale ebbe occasione di consolidare la sua cultura figurativa. Si alternano in mostra le testimonianze della fase più strettamente “careniana”, le tappe della “conversione surrealista” degli anni Cinquanta e la “fase astrattista” contrassegnata da quelle sperimentazioni promosse negli anni Sessanta da Fiamma Vigo tra Firenze, Roma, Venezia e Milano, e che documentano l’estrema evoluzione di Scheibel.
Uomo coltissimo, capace di parlare ben 10 lingue, Scheibel dovette espiare la sua intellettualità con la rimozione storica rispetto ad un gruppo, quello di Fiamma Vigo, di cui oggi torna a costituire uno dei militanti più colti e appassionati. La mostra è promossa da “Archivi e Eventi” nella prestigiosa sede dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dal 7 al 30 settembre 2016, con il Patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Firenze e del Comune di Padova.
All’inaugurazione, affollata di personalità del mondo artistico fiorentino e nazionale (spiccava la presenza del Maestro Silvano Campeggi) sono intervenuti la Professoressa Cristina Acidini, Presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, il Professore Domenico Viggiano, Segretario Generale dell’Accademia delle Arti del Disegno, il Professore Giuseppe Della Fina, Docente di Etruscologia presso l’Università dell’Aquila e Direttore scientifico della Fondazione per il Museo Claudio Faina di Orvieto, che ha sottolineato il forte legame evocativo tra l’Artista e il popolo etrusco e Francesca Cagianelli, Storica dell’arte e curatrice del catalogo (Pacini Editore).
La mostra resterà aperta fino al 30 settembre 2016 con i seguenti orari:
da martedì a sabato: ore 10.00 – 13.00 / 17.00 – 19.00
domenica: ore 10.00-13.00 – lunedì chiuso
Ingresso libero
di Teresa Orfanello