Giunto alla soglia dei 70 anni, il più antico festival d’Italia all’aperto ha ancora voglia di sperimentare con rappresentazioni che mettono in scena continue incursioni tra passato e futuro. Cinema, teatro, musica e danza come sempre le protagoniste della 69a Estate Fiesolana che quest’anno amplia fisicamente il suo palcoscenico e oltre all’antico Teatro Romano che ha ospitato la rassegna estiva sin dal 1947, apre il sipario sulle colline fiesolane passando per la Cattedrale di San Romolo, il convento di San Francesco, le antiche terme Romane e il monte Ceceri. Una stagione che proseguirà fino al 30 luglio tra nomi internazionali e piccole produzioni territoriali, grandi classici reinterpretati e storie contemporanee.
Lo scorso 16 giugno è stata celebrato un modello di donna, icona ante litteram del femminismo, incarnato da Stefania Sandrelli in Io la Conoscevo Bene di Antonio Pietrangeli. Il 5 luglio, invece, una rilettura moderna e a passo di danza del più celebre femminicidio della storia, quello di Desdemona per mano di Otello, sarà l’appuntamento della Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello.
L’altro fuori da sé, caro alla mitologia classica, torna protagonista nella sezione drammaturgica curata da Teatro Solare di Marco Di Costanzo con compagnie tutte meridionali che hanno scritto e interpretato tre storie di doppi. L’alter ego in Nunzio (11 luglio, di e con Spiro Scimone) è l’amico e coinquilino Pino; in Volevo essere Amy Winehouse (13 luglio, di e con Elena Cotugno) è chiaramente la geniale e tormentata rock star, l’autore stesso in Primi Passi sulla Luna (19 luglio, di e con Andrea Cosentino).
Tra le novità di questa stagione c’è la Musica antica con la rassegna AntiCONtemporaneo organizzato da L’Homme Armé che da trent’anni si dedica allo studio della musica antica e in particolare a quella rinascimentale di Josquin e Isaac, grandi compositori a servizio dei Duca d’Este e dei Medici a Firenze.
di Filomena D’Amico