Il freddo, le cene in casa con gli amici, i vari “no stasera non esco”, le partite fiume a PES. Benvenuto novembre, benvenuto inverno, dove le notti gelate sono più sopportabili se passate in compagnia. No. La verità è che pur di avere qualcuno che ci scaldi i piedi, accetteremmo che la nostra dolce metà avesse slanci di follia alla Aileen Wuornos o Charles Manson. Almeno fino a primavera.

Pronti? Pronti.

 

Dopo una favolosa estate, alle porte dei due anni insieme e una convivenza in piedi, la mia ragazza ha deciso di rovinarmi la vita. A trentasette anni mi sento muovere accuse su fatti inesistenti, gelosie e ossessioni. Ogni altra donna è una minaccia, ogni cosa che dico viene messa in dubbio. Il bello è che non faccio niente per mancarle di rispetto, anzi credo di essere fin troppo presente. A volte mi chiedo se stia con me per amore o per la paura di rimanere sola. Sono arrivato al punto che gioco da solo a PES pur di non discutere con lei sul nulla. Marco

Caro Marco, ebbene sì, siamo d’accordo con te: meglio la PES che discutere con la donna paranoia. Prima di lasciarla però prova a insegnarle come si usano quei joystick, i vari simboli e come fare i cross. Magari le passa. Con me ha funzionato.

 

 

Ho trent’anni e da quasi dieci mesi sto con un ragazzo che ogni volta che mi presenta un’amica viene fuori che se l’è portata a letto a volte in tempi lontani, altre in tempi più recenti. E la cosa sta diventando insopportabile. Questo genera in me insicurezze e gelosie, perché mi spinge a controllarlo, sfociando puntualmente in liti, perché sono sempre a cavallo tra vita reale e social, e non lo tollero. Che faccio? Gli presento tutti quelli con cui sono stata a gli dico che sono amici”? Agnese

Cara Agnese, menagliela meno, clicca su elimina e poi svuota cestino. Se necessario formatta. Ci sei tu, c’è lui, ci siete voi. Cosa ti preoccupa? Se sta con te e non con una di quelle “amiche” è perché in te ha visto delle qualità che loro non hanno. Se continui così gli fai solo passare la voglia. L’insicurezza è un tuo problema, non suo, né loro, perché non ti tolgono nulla. Lavora su questo, e se non riesci a superarlo, vai da un bravo psicologo: crisi adolescenziali a trent’anni anche no!