Siamo convinti che la cultura ci salverà. Ci salverà dalle mode passeggere, come i capelli colorati male, anzi scolorati che popolano le teste delle signorine non più -ine. Ci aiuterà a comprendere perché non esiste un cantautore sotto i trenta anni che si chiami con il proprio nome e cognome.
Riuscirà a farci capire perché le sigarette elettroniche siano tutte all’aroma di brigidino di Lamporecchio. Non riuscirà forse a dare un senso ai testi di Franco Battiato, ma ci farà riflettere sull’enorme supercazzola emotiva di questo distinto signore.
La cultura ci salverà, o forse noi salveremo lei. La salveremo dalle prof. delle superiori vestite come Enza Sampò, con lo scialle ed i crackers mangiati durante i compiti. La salveremo dalla erre arrotata della bionda ed occhialuta presentatrice di Sanremo dalla voce fioca come i ragazzi della Curva Fiesole.
La salveremo dalle nostre vanità, che non nasciamo tutti artisti, anche se è bello crederlo: del resto se Guido Catalano è un poeta, tutto è possibile.