Febbraio sarebbe un mese inutile, quieto, freddo, quasi da letargo; se non fosse che, per attirare l’attenzione, si è inventato degli eventi che arrivano puntuali a minare la pace e darci argomenti di conversazione di basso profilo: Sanremo, Carnevale, San Valentino.
Valentino è il più temuto dei santi, il più infamato dai single ed il più amato dalle aziende, che non aspettano altro che scatti il primo febbraio per inviarti delle “fantastiche idee regalo per il tuo/la tua partner”. Ecco come sottrarsi alla banalità di questa piaga sociale inventata da qualche furbo uomo di marketing:
- Basta cioccolatini con frasi preconfezionate dentro, soprattutto dopo che ci hanno infilato le parole di poeti contemporanei del calibro di Fedez. Non che quelle di prima fossero meglio, ma insomma perché dedicare all’amore della vita (o del momento) pensieri che non avete mai scritto/pensato/immaginato?
- Non esagerare con i complimenti, non ha senso farli tutti in un giorno. Spalmarli durante l’anno è segno d’amore lo stesso.
- L’orsetto dell’autogrill con il cuore in mano che recita “i love you” ti sembra davvero una buona idea? Solo se colleziona pupazzetti trash da quando aveva 10 anni…
- Andare a cena fuori in un posto bellissimo approfittando dell’offerta di Groupon 2×1 a soli 15 € non è molto elegante. Sappilo.
- Non presentarsi a casa con la rosa moscia recuperata all’incrocio sotto casa dall’ultimo venditore disponibilie; è il segno palese della dimenticanza. Piuttosto meglio raccogliere un paio di margherite in un prato!
- Basta con il rito dei lucchetti. L’amore è lasciare liberi, suggellare una coppia con qualcosa che chiude non mi sembra di ottimo auspicio.
- Invadere la bacheca di Facebook del tuo lui/lei con cuori, video e messaggi d’amore è solo un inutile modo di marcare il territorio. Tanto non si ingelosisce nessuno.
- Uscire in versione super-sexy, approfittando della serata per mettere tutte le cose che abitualmente non indosseresti mai (calze, reggicalze, tacco a spillo e tette al vento), attirando gli sguardi di tutti i passanti, forse non è carino nei confronti di lui. Il completino da gattona meglio tenerlo per le mura domestiche.
- L’anagramma di San Valentino è “‘na sveltina no?”, e va tutto bene. Ma fissare l’incontro di letto proprio quel giorno è di una tristezza immane (soprattutto se gli appuntamenti arrivano con cadenza annuale)!
di Marina Savarese