“Sconsideratezza” è il titolo della mostra collettiva curata da Vittoria Ciolini e Gisella Curti, ma anche una dichiarazione di intenti. È la parola che meglio descrive la storia di Dryphoto, lo spazio indipendente fondato a Prato nel 1977 da Andrea Abati, che da quasi cinquant’anni porta avanti una ricerca libera, curiosa e ostinata sulla fotografia come linguaggio critico e sociale.

La mostra, realizzata nell’ambito del bando Toscaincontemporanea 2025 – GiovaniSì e ospitata fino al 30 novembre presso Via Roma Studios (via Roma 331C, Prato), nasce dal lavoro di digitalizzazione dell’archivio di Dryphoto, un patrimonio di immagini e idee che diventa oggi accessibile in open source. Il titolo riprende le parole di Mario Pagano, che nella presentazione del nuovo archivio parla di “sconsideratezza umana nell’epoca della riproducibilità tecnica”: un atteggiamento visionario e necessario, che Dryphoto ha fatto proprio nel corso della sua storia.

Le opere in mostra

In esposizione, le opere di undici artisti che hanno segnato momenti fondanti della galleria e del suo pensiero visivo: Andrea Abati, Dario Dominico, Vittore Fossati, Luigi Ghirri, Guido Guidi, Dennis Marsico, Carmelo Nicosia, Giovanni Ozzola, Nomura Sakiko, Francesca Woodman.
Una costellazione di sguardi che attraversa generazioni e geografie, dal lirismo sospeso di Woodman e Nomura, al dialogo con il paesaggio di Ghirri, Guidi e Fossati, fino alle ricerche sullo spazio urbano e sociale di Abati, Ozzola e Nicosia.

Tra le opere in mostra: San Pietro in Vincoli, Villa Jole (1987) di Ghirri, i notturni della serie Time Out (1988–2025) di Abati, Prato 1986 di Dominico, Finxit (1994) di Fossati, Ultimo Sole (2003) di Nicosia, Paradise, Missouri (1992) di Marsico, Bilancia (1999) di Ozzola e due lavori del 1976 di Woodman, A woman is a mirror e Then at one point.

La scelta di delocalizzare la mostra negli spazi di Alex Model Agency, tra i terratetti di Cafaggio, aggiunge un ulteriore livello di lettura: in un contesto apparentemente estraneo all’arte, tra moda e quotidianità suburbana, Dryphoto torna a interrogare il rapporto tra immagine, identità e rappresentazione.

“Sconsideratezza” è parte di un percorso che proseguirà fino al 2026, con laboratori rivolti a studenti e giovani artisti, interventi sul territorio – come il restauro del Giardino Melampo di Abati – e la produzione di una nuova opera di Pascal Raul Frola. Un progetto che riafferma il ruolo di Dryphoto come spazio di relazione, formazione e riflessione critica sul contemporaneo.

L’intervista

È possibile riascoltare l’intervista ad Andrea Abati e Vittoria Ciolini nella puntata di Prossima Fermata Lungarno del 5 settembre a questo link:
https://open.spotify.com/episode/2CftRgbRmlzbQqUQmb1hSL

Inaugurazione: sabato 18 ottobre, ore 18:00–24:00
Via Roma Studios, via Roma 331C, Prato
Fino al 30 novembre 2025 – visitabile su appuntamento

Foto di copertina: Senza titolo 2003 dalla serie Ultimo Sole di Carmelo Nicosia