La notizia fa rumore, di nome e di fatto: c’è una nuova etichetta discografica in città, Gran Casino Records. Musicisti e ascoltatori fiorentini se l’aspettavano da un po’, poiché questa realtà gira intorno a uno degli studi di produzione musicale più instancabili del territorio: il Blue Moon Recording Studio. Samuele Cangi e Tommaso Giuliani ne sono i mattatori sin dalla fondazione; nel progetto Gran Casino è entrato anche Giovanni De Relitti, uno degli artisti che ha fondato il suo sound sulla collaborazione con i due produttori. Ne abbiamo parlato con tutti e tre.

Partiamo dall’assunto basilare: qual è la vostra impronta sonora?

«Siamo una studio-label: è l’idea alla base di etichette storiche (in Italia il Folkstudio, in Usa il Motown), dove è lo studio a dare nome al genere. È un sound in cui c’è l’umano dietro. Tante registrazioni le facciamo in presa diretta: uniamo l’alta qualità del multitraccia al calore dell’esecuzione dal vivo. Un’altra caratteristica è quella di portare idee vintage in un mondo sonoro moderno, carpirne la coolness e farle suonare meglio con strumenti aggiornati. L’approccio che si ha rispetto al processare le cose è giocoso».

Nothing For Breakfast

Come si concilia questo col mercato e con le esigenze degli artisti?

«In produzione non abbiamo paura a sperimentare, vogliamo divertirci noi in primis. Non pensiamo mai troppo al targeting di mercato ma ci chiediamo: “mi prende bene l’ascolto?”, per valorizzare la canzone. Ci mettiamo anche il gusto personale. Ovviamente la condizione di base è avere dei brani con un’identità. Non tutte le cose che escono da qui finiscono in etichetta: la canzone che trattiamo è quella di cui siamo fan».

Come nascono le collaborazioni con Gran Casino Records?

«Eravamo stanchi di canzoni bellissime che finivano nell’oceano delle mille pubblicazioni giornaliere. Il nostro proposito era “salvare” le cose che ci davano più soddisfazione. Inoltre, creiamo connessioni: programmiamo le uscite, ci occupiamo dei contatti con la distribuzione, senza contratti di esclusiva ma concentrandoci sui singoli prodotti. Gli artisti entrano a far parte di un ecosistema in cui collaborano in prima persona; ne nasce una rete di professionisti (booking, fotografi, video maker) che partecipano al progetto. Abbiamo anche delle relazioni avviate con spazi dove portare la musica dal vivo, le “Gran Casino nights”».

De Relitti, foto di Cosimo Piccardi

 

Per farvi un’idea delle recenti uscite Gran Casino, eccole in ordine cronologico:

“Tiny Tunes From Soberland” dei Nothing for Breakfast: se gli MGMT lavorassero ad un musical liberamente tratto dai libri di Daniel Pennac, il risultato finale non sarebbe troppo diverso.

“Sento” di Elise Duchemin: prendendo ispirazione da entrambi i versanti delle Alpi, i pezzi della polistrumentista francese parlano di viaggi intimi, amori poetici e spleen contemporaneo.

“Au revoir” di De Relitti: un incastro imprevedibile tra le atmosfere di Piero Umiliani e il riflesso di Amy Winehouse. Il singolo apre la strada al nuovo album “BLUFF” di prossima uscita.

 

IG: https://www.instagram.com/grancasinorecords/

 

In copertina: Elise Duchemin – foto di Cosimo Piccardi