Un incontro tra culture, un viaggio tra immagini e simboli di mondi lontani: “Welcome to Barerarerungar” è la nuova mostra e prima monografica in un’istituzione pubblica europea dell’artista indigena australiana Maree Clarke, esposta negli spazi di MAD Murate Art District e del Museo di Antropologia e Etnologia-Sistema Museale di Ateneo fino a domenica 28 luglio.
L’esposizione – curata da Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell, prodotta da MUS.E nell’ambito del Progetto RIVA, da Università degli Studi di Firenze nell’ambito del Progetto Fuori Sede in occasione del centenario dell’Ateneo fiorentino e realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze – presenta opere site-specific, sulle tracce della storia coloniale e della cultura australiana, create nel corso della residenza presso MAD Murate Art District e si sviluppa in due diverse sedi.
Le installazioni visibili presso MAD, che includono l’allestimento delle facciate delle antiche carceri del Complesso delle Murate, attivano un dialogo con la cittadinanza e il fiume, mentre le opere in mostra al Museo di Antropologia e Etnologia-Sistema Museale di Ateneo osservano il visitatore dal museo stesso come per riappropriarsi della storia dell’Oceania, rappresentata dai preziosi reperti custoditi dall’istituzione museale.
L’artista, le opere e il lavoro svolto a Firenze
Maree Clarke è un’artista indigena australiana nata nel 1961 ed è discendente dei Mutti Mutti, Yorta Yorta, Wamba Wamba e Boon Wurrung. Nelle sue opere celebra la continuità con la sua cultura e la sua storia, apre spazi artistici innovativi tra riappropriazione del patrimonio culturale nativo e sensibilità ecologica. Il lavoro multimediale esprime in modo innovativo il profondo desiderio di riconnettersi alle pratiche perdute delle popolazioni indigene meno note, provenienti del sud-est australiano. L’approccio proposto genera uno spazio aperto alla condivisione della sua pratica artistica, secondo una collaborazione intergenerazionale volta a riattivare una conoscenza culturale partecipata.
La produzione dell’artista a Firenze è iniziata lungo l’Arno, con la realizzazione di collane di canne fluviali, simbolo di passaggio sicuro e amicizia nella tradizione indigena australiana, e infatti indossate come protezione nei viaggi tribali. In questo senso la loro presenza nell’esposizione fiorentina acquisisce un significato simbolico. Il recupero di tale pratica ancestrale, in cui le canne sono tinteggiate e intrecciate con piume, collega il fiume Arno e la sua città a una cultura lontana, attraversando epoche ed emisferi, in un atto generoso di benvenuto.
In questo modo, ancora una volta, l’arte di Maree Clarke riesce a onorare temi dolorosi come la terra perduta, le pratiche culturali e i linguaggi scomparsi, aprendo contemporaneamente il suo ricco mondo al pubblico, in un invito gentile volto a imparare, comprendere e rispettare le tradizioni dell’antichissima cultura dei popoli nativi australiani.
L’artista, premiata nel 2023 da Creative Victoria, Australian Centre for Contemporary Art (ACCA) e TarraWarra Museum of Art con il prestigioso Yalingwa Fellowship, rappresenta oggi un punto di riferimento nella cultura contemporanea australiana, contemperando linguaggi visivi molto attuali con il prezioso recupero di tradizioni e memorie ancestrali.
Apertura mostra: dal 12 aprile al 28 luglio 2024
MAD Murate Art District
Piazza delle Murate, Firenze
Orari MAD: dal martedì al sabato dalle 14:30 alle 19:30
www.murateartdistrict.it
Museo di Antropologia ed Etnologia-Sistema Museale di Ateneo
via del proconsolo, 12, Firenze
Orari: dal martedì alla domenica dalle 9 alle 17
www.sma.unifi.it