L’ insulsaggine umana – oltre a nomi di ortaggi – ruba spesso epiteti alla fauna marina. Si sprecano appellativi quali “baccalà” e “merluzzo” per sottolineare soprattutto la mancanza di carattere. “Fare il tonno” ha per esempio, nella lingua italiana corrente, il significato di “mostrarsi indifferente allo scopo di non compromettersi con una decisione chiara”. Tale terminologia affonda le radici nella letteratura classica greca, dove Luciano definiva “thunnodes” gli sciocchi, poiché i tonni, seppur così grossi, erano molto facili da irretire in gruppo. Ancora Eschilo, ne I Persiani, parlava degli esseri per antonomasia a cui era facile spezzare la spina dorsale. Non deve essere stato facile per un vitello che – a causa di un errore di un corriere Amazon – un giorno si ritrovò in un allevamento di tonni. Capì subito che in un mondo di pesci irretiti è difficile essere vitelli, destinati a diventare tori, a brillare in cielo tra l’Ariete ed i Gemelli, a essere indicati come simbolo di forza ed energia. Nascere tonno restava assicurazione di una vita grama e tranquilla e di una morte di mattanza, in cui non si muore per il coraggio di mostrare al mondo la propria natura, tutt’altro.
Cielo! Amore! Libertà! erano minacce per i tonni, che imposero al vitello di emularli nella loro meschina vita. Così, dal sognare camei negli oroscopi di Simon and the Stars, comparse negli spot della Milka, ritratti dei Macchiaioli, gli toccò travestirsi da tonno, annientare la sua energia scalciante, pur di non soccombere alle angherie del branco, unica forza di questo pesce smidollato.
Nacque così il vitello tonnato che, facendo forza sulla sua tenerezza in un piatto roseo e delicato, conquistò i banchetti piemontesi del ‘700 per giungere al culmine della fama nei menù affianco alle pennette al salmone, fino ad essere cantato da Elio e le Storie Tese. La decorazione di crema rosa e cappero – con la sua identità di imprecazione castrata – ne trasformano l’indole impetuosa in remissiva pappetta color pastello, per la gioia di chi al sangue ha sempre preferito la maionese.