Era un giorno come tanti altri quando il Dippìccìemme, firmato Giuseppe Conte, metteva l’intera popolazione italiana in quarantena. Così, come carcerati ai domiciliari, essere confinati tra le mura casalinghe è stata per molti un’occasione obbligata di condivisione di spazio e tempo con coloro che abitano la stessa dimora.
Va da sé che il keep calm & nervi saldi è diventato in poco tempo un nuovo sport olimpico, portando gli italiani, con mano ferma e sopracciglio tremante, alla compilazione di autocertificazioni davvero originali. Ma quando la motivazione è forte, non resta che dire tutta la verità, nient’altro che la verità:
Caso 1: “Devo comprare droga” – Sembrerà uno sketch uscito dal vecchio programma MTV intitolato “Mamma Esco” e interpretato da “I Soliti Idioti”, invece è quello che accade a Firenze in via Centostelle, in un caotico mercoledì di fine marzo.
Caso 2: “Agente, stavo andando a fare la spesa” – È vero, la situazione è disorientante. Peccato siano le 22:50 di sera.
Caso 3: “Isolamento sociale in proprietà privata, (auto)” – La casella barrata sul foglio è quella di “situazioni di necessità” ma seppur ben specificato, l’autore aggiunge imperterrito un’altra riga: “sono in isolamento temporaneo sociale per motivi personali”. Ah, ok.
Caso 4: “Meglio la multa che a casa con la famiglia” – C’è chi invece non perde tempo a scrivere e montato in sella alla sua bici arriva, da zona Isolotto, fin sulle colline di via Bolognese. “Non ho scusanti”, prosegue l’uomo reo confesso, “sono scappato”.
Conclusione: denunciati e multati ma nessun reato per falsa testimonianza.