Il Cinema dal cuore verde. È quello del Clorofilla Film Festival, la manifestazione itinerante nata in seno a Legambiente che unisce il cinema ai temi sociali e ambientali. Abbiamo fatto 4 domande a Simonetta Grechi al timone del Clorofilla dal 2002.
Come nasce Clorofilla Film Festival?
“Nel 1999 grazie a La Nuova Ecologia, la pubblicazione di Legambiente, per essere proposto sia tramite circuiti dell’associazione che attraverso altre manifestazioni”.
Quale il tipo di cinema promosso?
“La priorità è data ai temi ambientali con una finestra sul sociale. Calibriamo le nostre scelte anche in base al contesto che ci ospita, ma quando ci muoviamo nel nostro circuito di Festambiente è appunto la tematica ecologica a prevalere. Poi ci interessa anche presentare il cinema italiano giovane che magari non arriva in sala”.
La missione del Festival?
“Avvicinare gli appassionati di cinema ai temi ambientali. Portare questi temi al di fuori di dibattiti e conferenze e dare loro una veste più accattivante. Intercettare un pubblico nuovo che magari è andato a Festambiente per un concerto e che nell’attesa può imparare qualcosa da un documentario o da un film”.
Quale è il rapporto di Clorofilla con Firenze?
“Il rapporto con la città e con il suo pubblico lo stiamo costruendo anno dopo anno e continueremo a farlo con la nostra programmazione. Lo Spazio Alfieri, dove in autunno si svolge la premiazione, con la sua gestione è un interlocutore attento e prezioso di grande disponibilità, molto più di semplici esercenti sono un vero e proprio faro per noi”.