Sotterraneo è un collettivo di ricerca teatrale nato a Firenze nel 2005. Composto da Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa, il collettivo si muove tra vari formati con opere trasversali e stratificate – dallo spettacolo frontale al site-specific passando per la performance.
«L’occidente sopravvivrà da qui al 2025?»: dieci anni fa Sotterraneo proponeva questa domanda per il suo compleanno. Le risposte, scritte su cartoline dai partecipanti, erano state nascoste in una capsula del tempo murata in una parete del Teatro Studio di Scandicci. Sono passati altri dieci anni e Sotterraneo ha deciso di festeggiare nuovamente intitolando il suo ventesimo TWENTYSOMETHING, un percorso in più appuntamenti per «fare una fotografia di dove siamo arrivati e condividerla con il pubblico che ci ha seguiti» afferma Daniele Villa, drammaturgo e co-regista del collettivo teatrale.
La festa di Sotterraneo si snoda a partire dai primi spettacoli a luglio, per approdare a Firenze, tra il 19 e il 21 dicembre, al Teatro Cantiere Florida. L’idea è quella di presentare lavori di repertorio in sequenza ravvicinata: «Il 19 e 20 dicembre – continua Villa – presentiamo TIME CAPSULE, performance evento unico, una serata per festeggiare il nostro compleanno con il pubblico, che fa riferimento agli altri compleanni, come quello del 2015. Adesso i dieci anni sono passati e noi partiamo aprendo la capsula del tempo, leggendo alcuni messaggi da cui costruiremo una performance con scene sia inedite sia da spettacoli rappresentativi».

ph. Clara Vannucci _ location Sistema Museale di Ateneo dell’Università degli Studi di Firenze
L’approccio di Sotterraneo fonde la dimensione collettiva e uno specifico pensiero filosofico: Villa afferma che la base teorica del gruppo si fonda sul «mescolare e far convivere nello stesso momento immaginario collettivo, brodo di cultura di comunicazione immediata, pop, trasversale, con affondi verticali, approfondimenti di senso che portino con sé la filosofia, le neuroscienze, l’antropologia». La complessità è messa a servizio del pubblico che viene invitato ad agire, attraverso un canale che favorisca l’accessibilità al lavoro teatrale. «Non è una strategia, ma ci piace l’idea di poter stare in equilibrio tra questi livelli e muoversi in orizzontale e in verticale, per raccontare in modo critico e divertente. La dimensione dell’intrattenimento non è la dimensione della distrazione, della superficialità, ma è l’occasione di accendere i cervelli».
I festeggiamenti di dicembre si concludono il 21 con DJ SHOW. Twentysomething edition, «un esperimento fuori formato» in cui si uniscono la pratica teatrale e il dj set: «Una serata in cui si balla dall’inizio alla fine e la danza collettiva è intervallata da momenti teatrali». Addentrandoci nella complessa realtà di Sotterraneo, ci si chiede se non ci siano altre domande che aspettano una risposta in un decennio futuro, tra collaborazioni nazionali, internazionali e premi prestigiosi – tra cui Hystrio, Lo Straniero e UBU: «Al momento il futuro è un grosso punto interrogativo: il mondo ribolle, dunque, ci sono tante questioni che percepiamo come urgenti e dobbiamo ridurre il rumore di fondo per capire di cosa vogliamo parlare e come». Le tante collaborazioni del collettivo, che quest’anno avvia quella con il Teatro della Pergola, si snodano tra analisi del presente e trasfigurazione nel futuro: «Siamo in ascolto del nostro tempo per capire dove collocarci». Anche il silenzio, infatti, per Villa è uno strumento importante: «non è inattività, ma ascolto, per scavare più a fondo».
Foto di copertina: Clara Vannucci
