Dalla Strozzina di Palazzo Strozzi al Cinema La Compagnia, un viaggio tra film d’artista, mostre e nuove visioni del mondo vivente

Un festival che attraversa linguaggi e città

Dal 12 al 16 novembre 2025, Firenze torna a essere il cuore pulsante del dialogo tra arte contemporanea e cinema con la diciottesima edizione de Lo schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea, diretto da Silvia Lucchesi.
Sostenuto da Fondazione CR Firenze e inserito nel programma dei 50 Giorni di Cinema a Firenze, il festival si snoda tra alcuni dei luoghi simbolo della città — Cinema La Compagnia, Palazzo Strozzi, Institut français, NYU Florence, Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut e Palazzo Gucci — offrendo al pubblico un’esperienza che unisce proiezioni, mostre, talk e residenze artistiche.

In un periodo storico attraversato da crisi ambientali, conflitti e trasformazioni globali, la manifestazione propone una riflessione profonda sul potere dell’arte di leggere e raccontare il mondo. “L’arte non cambia la realtà, ma è un modo di agire nella realtà”, ricorda Lucchesi.
Attraverso le voci di artisti e artiste provenienti da ogni parte del mondo, il festival diventa una piattaforma di confronto, uno spazio democratico dove le immagini aprono prospettive alternative sulle fratture del nostro tempo — dalle questioni ambientali alle identità di genere, dalla decolonizzazione alla blackness, fino alle implicazioni della tecnologia nella vita quotidiana.

Opening e anteprime internazionali

L’Opening Night, mercoledì 12 novembre al Cinema La Compagnia, apre il festival con Non-Aligned Newsreels: Fragments, una performance live-documentary dell’artista e filmmaker serba Mila Turajlic, seguita dalla prima italiana de L’Arbre de l’Authenticité di Sammy Baloji, ambientato sulle rive del fiume Congo e dedicato alle ferite ecologiche lasciate dalla colonizzazione belga.

Il festival prosegue con una fitta programmazione di anteprime mondiali e nazionali, tra cui Massimo Bartolini. Due qui / To Hear di Matteo Frittelli, in chiusura domenica 16 novembre, e Sleep #2 di Radu Jude, un omaggio ironico e malinconico al cinema di Andy Warhol.

Il Focus 2025 è dedicato all’artista marocchina Randa Maroufi, con cinque film che attraversano dieci anni di ricerca e una lecture all’Institut français Firenze. Accanto a lei, spiccano le opere di Firas Shehadeh, Sven Augustijnen, Kahlil Joseph e Amie Siegel, che affrontano con sguardo critico temi legati alla memoria collettiva, alla rappresentazione del corpo e alla trasformazione degli oggetti culturali.

THOMIAS RADIN

Sguardi emergenti e nuove produzioni

Con il programma VISIO European Programme on Artists’ Moving Images, curato da Leonardo Bigazzi, il festival conferma il proprio impegno nel sostenere giovani artisti internazionali under 35 che utilizzano le immagini in movimento come mezzo espressivo e politico. Otto i partecipanti selezionati tra 156 candidature provenienti da 54 paesi.

A sostegno della produzione, il VISIO Production Fund, in collaborazione con istituzioni come il Centro Pecci e la Fondazione In Between Art Film, mette a disposizione un fondo di 35.000 euro. Durante il festival saranno presentate in anteprima le opere di Valentin Noujaïm e Peng Zuqiang, realizzate grazie alle edizioni precedenti del fondo.

La collaborazione con Gucci prosegue con la rassegna Controluce: Stories of Beauty, ospitata al Palazzo Gucci fino all’11 gennaio 2026, dove sarà proiettato BLKNWS di Kahlil Joseph, un video che esplora la vita nera americana e i suoi spazi di resistenza.

Claudia Losi, Anìmule vr. Il mondo sottile, 2025, VR film frame

Eating the Planet: arte, ecologia e realtà virtuale a Palazzo Strozzi

All’interno del programma del festival, Lo schermo dell’arte presenta alla Strozzina di Palazzo Strozzi la mostra Eating the Planet (12–16 novembre 2025), due installazioni in realtà virtuale a cura di Officine Creative dell’Università degli Studi di Pavia.

Le opere — BITE di Valentina Furian e Anìmule vr. Il mondo sottile di Claudia Losi — esplorano la relazione tra esseri umani, animali e ambiente, ponendo lo spettatore in uno spazio immersivo dove la percezione si fa riflessione.
In BITE, Furian indaga le dinamiche di potere tra uomo e animale, trasformando il gesto dell’addestramento in una metafora di vulnerabilità reciproca. Anìmule vr, invece, costruisce un mondo di carta e luce dove le forme di vita si fondono e si trasformano, dissolvendo i confini tra le specie.

Le due artiste dialogheranno con Elisabetta Modena, Anna Calise, Stefano Conca Bonizzoni e Federica Villa in un incontro aperto al pubblico, venerdì 14 novembre alle ore 11:00 presso la Strozzina.
Attraverso queste opere, l’arte e la tecnologia si incontrano per offrire un nuovo linguaggio della sensibilità ecologica, capace di connettere corpo, percezione e pensiero.

Altri percorsi e collaborazioni

Tra gli appuntamenti paralleli, il Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut ospita la mostra Armin Linke: The City as Archive. Florence, un’indagine fotografica sui luoghi della memoria visiva fiorentina, visitabile fino al 31 gennaio 2026.
Durante il festival, grazie al sostegno di Fondazione CR Firenze, si svolgeranno anche programmi educational rivolti alle scuole e alle università, mentre l’Innovation Center accoglierà a gennaio 2026 un ciclo di lezioni seminariali per gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze.

L’attenzione alle nuove generazioni si riflette anche nel Premio del Pubblico Under 30, sostenuto da Gucci, che offre l’accesso gratuito a tutte le proiezioni del festival e invita i giovani spettatori a votare il proprio film preferito tramite l’app ufficiale.

Lo schermo dell’arte anche online

Anche quest’anno, il festival si espande oltre i confini della sala cinematografica grazie allo streaming su MYmovies ONE, attivo dal 12 al 23 novembre 2025.
Sulla piattaforma sarà disponibile una selezione di film d’artista e documentari presentati in questa edizione, permettendo al pubblico di vivere l’esperienza del festival anche a distanza.

La sigla ufficiale del 2025 è firmata dall’artista e regista Micol Roubini, che con il suo linguaggio visivo sospeso tra realtà e memoria accompagna simbolicamente questa nuova edizione dedicata al potere delle immagini di trasformare la percezione del presente.

Firenze come luogo di visioni

Con questa diciottesima edizione, Lo schermo dell’arte conferma la propria vocazione a costruire ponti tra discipline, generazioni e sguardi.
Tra la dimensione immersiva di Eating the Planet e le proiezioni che raccontano storie di resistenza, memoria e identità, Firenze si trasforma in un laboratorio di immagini e idee, dove l’arte diventa un modo per restare in dialogo con la complessità del mondo.

 

in copertina: BAB SEBTA di Randa Maroufi – 2019