In quelle barche disseminate sulla superficie del mare un bambino ha visto delle stelle. Nella sua irrazionalità, questa inaspet-tata esclamazione porta Giovanni a riflette-re su come la percezione del dato sensibile giochi un ruolo fondamentale nelle nostre esistenze. La serie fotografica Dad look there are stars in the sea è un tentativo di analisi del tempo o, meglio, di come i concetti di pas-sato, presente e futuro ce ne forniscano una percezione distorta, come suddiviso in com-partimenti stagni. Partendo infatti dal noto aforisma, attribuito ad Eraclito, «non puoi entrare due volte nello stesso fiume», il tem-po che ci racconta Giovanni è fluido e scorre come un liquido, in assenza di quegli ostacoli chiamati istanti.
Il presente, spiega l’autore, non è solo il frutto passivo del ricordo di esperienze passate e proiezione verso il futuro. Nel pre-sente, l’immaginazione plasma il tempo che sarà ma anche quello che è stato, dando for-ma ai ricordi. È così l’oggi ha potere sia sul futuro sia sul passato, in un flusso continuo. Giovanni Giusti nasce a Firenze nel 2002 e oggi è studente di fotografia presso la Laba. La sua ricerca si concentra sull’indagi-ne delle dimensioni emotive, psicologiche ed esistenziali. È uno dei fondatori del collettivo Zeronegativo e dell’omonimo festival indipen-dente dedicato alla fotografia contempora-nea e alle nuove visioni autoriali. La serie di cui sopra è attualmente esposta al festival internazionale di fotografia Cortona on the move.
Foto: Giovanni Giusti @ggiovannigiusti