di Mehdi Ben Temime
A volte le cose belle iniziano in silenzio, tra le pieghe di una piazza già familiare. Così, in punta di piedi ma con idee forti e radici profonde, nasce il TAM Festival – da Tham, che in etrusco significa “costruire, fondare”. Il 24 e 25 maggio animerà gli spazi della Chiesa delle Ex Leopoldine in Piazza Tasso. Non solo un festival, ma un’idea che prende corpo. Un laboratorio a cielo aperto, nato per intrecciare le voci del territorio con quelle dell’arte contemporanea.
TAM è un invito a rallentare, ad ascoltare, a partecipare. In una città che spesso si guarda allo specchio attraverso il riflesso del turismo, TAM sceglie di ripartire dalla base: dai quartieri, dalle associazioni, dalle comunità che abitano davvero le strade. Una festa pensata per chi Firenze la vive, la ama e vuole riprenderla anche con la lente dell’immaginazione.
Ne abbiamo parlato con Elisa Basilissi (Calimaia Collettivo), co-fondatrice del progetto insiemea Edoardo Cantarella (Weird Studio) e Livia de Magistris (Stolen Books).
Com’è nata l’idea?
«È partita da Livia, artista che lavora a Lisbona con una realtà attivissima come Stolen Books.Ci siamo chieste: cosa esiste in Toscana che parli davvero di editoria indipendente? Da lì, la scintilla: creare un festival che fosse centro nevralgico di autori, editori, illustratori e designer, italiani e stranieri, colmando un vuoto importante nel nostro contesto».
Quanto conta il luogo per l’identità del festival?
«Il TAM è nato pensando proprio a Piazza Tasso, cuore popolare e ancora autentico. Non volevamo una zona invasa dal turismo, ma una realtà rionale che conservasse ancora la sua identità. L’ingresso sarà gratuito, come tutto il festival – che ha ricevuto il patrocinio del Comune e del Quartiere 1 – proprio perché è pensato per i cittadini, una manifestazione destinata alla città».
Quali sono le sfide dell’editoria indipendente oggi?
«È un mondo complesso e ancora poco conosciuto, specie a Firenze. Non ci sono spazi dedicati. TAM nasce anche per questo: far conoscere le diverse forme di produzione e diffusione. Il festival, incentrato esclusivamente sul cartaceo, si articolerà in tre aree: la fiera-mercato con gli stand, i talk e le attività creative per bambini e famiglie. Ci saranno espositori coi libri elaborati, si potrà conoscere le diverse tipologie di produzione».
Quanto è importante il coinvolgimento delle realtà locali?
«Fondamentale. TAM nasce per fare rete, per mettere in dialogo progetti diversi. In questo senso, il contributo di realtà come Lungarno è prezioso. Insieme, presenteremo ufficialmente il festival il 15 maggio alle 18.30 presso Cratere, spazio creativo in via San Gallo 18r.Un’occasione per conoscersi e condividere. Vogliamo che TAM sia un evento di tutti, che raccolga tante sfaccettature del mondo della comunicazione e della grafica; è un investimento che facciamo sul territorio per creare qualcosa di nuovo, cui hanno fatto parte persone che ci hanno dato grande appoggio. E vogliamo che sia solo l’inizio».
Foto di Tam Festival – www.tamfestival.com