La libreria è uno spazio di senso

La chiusura di una libreria è la cesura di una comunità. Mentre ovunque abbiamo la possibilità di comprare, scaricare, hackerare libri, soltanto nella libreria fisica dialoga e assume senso la mole enorme di pubblicazioni che ogni giorno sembrano far dimenticare i titoli che avevamo salvato nella wishlist la settimana prima. La libreria, in quanto luogo fisico, è luogo d’ordine e di creazione di senso.

A fine marzo lascerà Firenze la Libreria Alice, lo spazio di Viale Spartaco Lavagnini dove lo scorso 11 ottobre la redazione di Lungarno ha organizzato un workshop di co-immaginazione del logotipo e di alcuni elementi grafici che abitano il nuovo layout cartaceo della rivista. Per salutare la propria comunità, si terranno in libreria due eventi: il concerto della cantautrice MALTO sabato 15 marzo alle 19.00 e una festa di saluto sabato 29 marzo.

Intervista a MALTO

Per lanciare l’evento del 15 marzo abbiamo intervistato MALTO, alias Chiara Ceccatelli, cantautrice che a fine marzo lancerà il suo primo singolo e a breve l’EP completo.

Come è nato l’EP a cui stai lavorando?

«È un progetto a cui lavoro da molto tempo, ho scritto la prima canzone tre anni fa. I pezzi sono nati soltanto chitarra e voce, non è stato facile arrangiarli e trovare il vestito giusto per ognuno, sono contenta di come sono venuti fuori. Al di là dei testi, anche gli arrangiamenti danno senso a una canzone, comunicano qualcosa. Ho prodotto i pezzi insieme a Samuele Cangi dello studio Blue Moon di Firenze, le chitarre sono di Giuseppe Galgani, il violoncello di Andrea Beninati. Vorrei citare anche Shadi Mancini (Shaz), che ha realizzato l’illustrazione della locandina, nonché la copertina dell’EP e dei vari singoli. Sempre di Shadi sono le illustrazioni dei segnalibri che il pubblico riceverà alla Libreria Alice il 15».

Cosa ci farai ascoltare il 15 marzo?

«Suonerò i brani del mio primo EP e probabilmente altri brani che confluiranno nel mio album successivo, in un set di chitarra e voce».

Chi sono i tuoi punti di riferimento musicali?

«La grande scuola del cantautorato italiano, sia classico che contemporaneo. Ascolto anche musica popolare contemporanea. Non tutti questi riferimenti sono presenti nell’album, mi sono ispirata principalmente ai grandi cantautori come De André, Dalla, Battisti».

Quanto è importante per una persona che inizia il suo percorso artistico ispirarsi ad altri, copiare?

«Quando analizzo i pezzi degli altri, cerco sempre di capire cosa c’è al livello tecnico e strutturale dietro l’emozione provocata da un brano».

E per quanto riguarda i tuoi live? Com’è essere un’esordiente a Firenze?

«Mi ritengo abbastanza fortunata, non avendo canzoni fuori su Spotify, per aver portato in giro la mia musica. A breve inizierò a collaborare con un’etichetta che si occuperà della distribuzione del mio lavoro, ma per ora ho fatto tutto da sola e così è nato anche il live alla Libreria Alice. A Firenze stanno nascendo molti spazi di apertura e condivisione artistica. Partecipare a open mic a Firenze o in altre città d’Italia è importante, soprattutto grazie alla collaborazione con artisti e artiste amiche: la solidarietà nella musica è fondamentale».

I tuoi testi hanno una forte carica descrittiva e visiva, una forte attenzione al corpo. Qual è l’aspetto più importante dei tuoi testi? Cosa cerchi quando scrivi?

«Scrivo molto per immagini concrete, cerco di creare scenari palpabili. Scrivo molto a partire dal senso del dolore, concepisco la scrittura come mezzo di liberazione. Quando scrivo una canzone cerco di mettere in musica l’ipotetica scena di un film».

 

Il live di MALTO (@malto_musica), a ingresso gratuito, si svolgerà presso la Libreria Alice sabato 15 marzo dalle 19.00.