Attraverso l’esplorazione delle pratiche di Mireia c. Saladrigues e Stefano De Ponti, Radio Papesse restituisce alla pietra un corpo fragile, capace di custodire e archiviare informazioni. Into Sugar We Could Have Turned e Transient Mobiles sono i lavori dei due artisti che verrano presentati mercoledì 14 novembre presso la fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz e all’Officina del Marmo di Firenze. A dicembre, verrà inoltre presentata la serie La Martellata, una serie radiofonica per Tre soldi di RADIO 3 RAI.

Le pratiche sonore di Mireia c. Saladrigues e Stefano De Ponti

«Cosa ci dice una martellata al piede del David sul nostro rapporto con l’arte?Come hanno fatto i restauratori a estrarre dati dai frammenti di marmo escoriati del piede colpito? E la polvere (di marmo), diventa una testimonianza dell’attacco?» si è domandata Mireia c. Saladrigues nel concepire Into Sugar We Could Have Turned, la conferenza performativa che si terrà martedì 14 novembre (dalle 11:00 alle 18:00) presso la fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz. Un percorso di ricerca sulla testimonianza iniziato nel 2017, quando Mireia c. Saladrigues approfondisce la storia del caso Cannata: nel settembre 1991, Piero Cannata dà una martellata al piede sinistro del David di Michelangelo conservato alla Galleria dell’Accademia di Firenze, danneggiando il secondo dito del piede sinistro. Lo stesso giorno (dalle 17:00 alle 21:30), l’Officina del Marmo di via dei Serragli ospita l’installazione sonora di Stefano De Ponti. Transient Mobiles è il titolo dell’opera dell’artista intermediale, nonché la tipologia di dispositivo portatile di ascolto che, attraverso un diffusore osseo, asseconda una fruizione del suono unica e non ripetibile per ogni persona che ne sperimenta il sistema di risonanza.

Technical drawing of the positioning of the recovered fragments. Folder n. 10579

Le opere di Mireia c. Saladrigues e Stefano De Ponti sono parte dell’iniziativa promossa da Radio Papesse e dedicata all’indagine tra iconoclastia, memoria e ascolto: Fragile ed effimera. La pietra come archivio e medium sono il frutto «di un lavoro di scavo e sedimentazione, di ricerche, sondaggi e accumuli di materia e materiali, di derive poetiche e di un interesse quasi ossessivo per la pietra» affermano Carola Haupt e Ilaria Gadenz di Radio Papesse. Due pratiche che si incontrano per smentire gli attributi di silenzio e solidità della pietra, mostrandone la capacità di archiviare informazioni, di custodire e restituire la propria fragilità.

 

Informazioni

L’iniziativa è promossa da Radio Papesse, grazie alla collaborazione di Officina del Marmo, NUB Project Space e del Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut nell’ambito di The City as Archive – un progetto curato da Costanza Caraffa e Hannah Baader. Con il supporto di Comune di Firenze, Città Metropolitana di Firenze e Fondazione CR Firenze. Into Sugar We Could Have Turned è possibile grazie al supporto di Kone Foundation e Suomen Kulttuurirahasto. Entrambe le installazioni del 14 novembre sono a ingresso gratuito.