di Vittoria Brachi

Alcune delle più grandi invenzioni della storia provengono da errori banali che rivoluzionano in modo comicamente positivo la vita dell’uomo e si patinano di leggenda: la super colla destinata ad attaccare i post-it, il panettone che non doveva essere capovolto.

Parliamo di rovesciamenti. Anche nel caso della famosa bottiglia di Campari soda, simbolo per eccellenza dell’aperitivo, è avvenuto un rovesciamento: Fortunato Depero, artista futurista, ha capovolto la sagoma di un bicchiere del Bitter Campari, creando un oggetto che ha mantenuto inalterato il suo aspetto per più di novant’anni. Le ipotesi su come la soluzione estetica adottata dall’artista sia stata quella definitiva riconducono alla sua ricerca di volumi e forme pure: il parallelepipedo, il cilindro, ma soprattutto il cono. Depero lo utilizza nei suoi cartelloni pubblicitari perché capace di rappresentare secondo linee essenziali e forti la varietà ritmica, strutturale e materiale degli oggetti, stilizzando la realtà senza abbandonare l’idea di dinamismo.

Il Campari soda sembrava rappresentare le qualità di velocità e funzionalità decantate ancora dal primo Futurismo: pre-mix pronto all’uso, monodose, rosso.

Questo colore è simbolico dell’impulso del movimento, della “vertigine del moderno”. Il vorticare incessante della mondanità è, dopotutto, uno degli aspetti più importanti dell’opera di Depero, elemento che potrà essere visionato nella prossima mostra che si terrà a Palazzo Medici Riccardi “Fortunato Depero. Cavalcata fantastica”. Opera cardine della mostra sarà proprio Nitrito in velocità (1932), un antropomorfo ammasso scarlatto che sfreccia davanti ai nostri occhi. Grazie alla bottiglia di Campari soda, i caratteri pittorici del Futurismo sono diventati un oggetto materiale, spendibile, utilizzabile: l’immagine è stata superata, si è fatta oggetto e si è manifestato nel tempo e nello spazio dell’epoca moderna.