Un progetto tutto toscano fatto di festival, rassegne, eventi ma anche laboratori e opportunità di incontro. Matteo Laguni ci racconta le diverse iniziative di Sentiero Film di cui è uno dei fondatori.

Cos’è Sentiero?

Sentiero Film e Sentiero Film Factory sono due realtà parallele, una è un festival e l’altra un laboratorio e nascono dall’unione di due produzioni associate: la Materiali Sonori Cinema e la Black Oaks Pictures. La nostra prima necessità è stata creare un punto di incontro tra sviluppo, produzione e rassegna cinematografica. Parallelamente la nostra mission è quella di insegnare ad apprezzare la forma del cortometraggio che è ancora visto come una partenza per poi arrivare a fare un film tradizionale e non come un’opera completa e con una sua forte identità”.

Recentemente avete dato vita anche a un Festival:

A settembre si è svolta la prima edizione del Sentiero Film Factory, una iniziativa legata ai cortometraggi con l’intento di promuovere le attività che ruotano attorno all’Industry, quindi produzione, distribuzione e festival. Durante lo spazio dedicato a Florence Festival Connection abbiamo invitato storiche manifestazioni fiorentine, come Festival dei Popoli e Florence Queer a raccontarsi. Non sono mancate la proiezione e la promozione dei cortometraggi.

Vorremmo creare un interesse simile a quello dimostrato in Francia dove i cinema programmano in una serata più corti permettendo allo spettatore di godere di più film, anche di genere diverso. C’è voluto un atto di coraggio, l’investimento sul Festival è stato totalmente privato, siamo stati appoggiati da Bronzetto che dal 2022 sponsorizzerà anche la nuova sede della manifestazione già programmata dal 23 al 29 maggio”.

Come mai il nome Sentiero? 

Questa definizione è connessa al macro-progetto che abbiamo in mente e che pian piano stiamo facendo uscire. Da un Festival che ha mescolato persone più o meno esperte abbiamo intrapreso un sentiero da percorrere insieme. Le altre realtà che stiamo sviluppando, come il laboratorio, fanno tutte parte di questo percorso”. 

Come si articola l’attività formativa denominata Sentiero Film Lab?

In Santo Spirito, all’Istituto De’ Bardi, proprio in questo periodo è partito un primo bimestre sperimentale sempre nell’ottica di potenziare formazione, sviluppo e produzione. Il percorso formativo si concluderà a La Compagnia il 22 dicembre dove terremo un pitch live, ovvero un appuntamento in cui ogni autore avrà pochi minuti per presentare il proprio progetto. Inoltre, proietteremo il primo corto sviluppato nel nostro laboratorio”. 

L’identità fiorentina per voi è molto importante:

La città è centralissima a livello geografico ma per quanto riguarda l’ambito audiovisivo, i finanziamenti e le maestranze non ha la priorità di Roma o Milano. Però nella parte indipendente, che è poi quella che ci rappresenta, Firenze ha mantenuto una anima culturale molto forte. Ci sono delle lacune e delle mancanze che non ci abbattono, bensì ci stimolano. Pensiamo che con una attività come la nostra, mirata all’educazione alla progettazione audiovisiva, si possano stimolare realtà imprenditoriali, industriali e artigianali a investire in questo campo creando un movimento, non solo culturale, ma anche economico”. 

La vostra residenza artistica infatti è a San Frediano.

Si tratta dell’attività più antica del nostro progetto. Nel 2018 quattro registi residenti hanno prodotto quattro opere di grande valore che sono tutt’ora visibili sulla piattaforma on line dedicata ai cortometraggi MYreload. Una delle nostre autrici, Beatrice Baldacci, è uscita con il suo primo lungometraggio a Venezia nella sezione Biennale College”.