Firenze NoCost che scrive di moda per Lungarno? Sì, la realtà surclassa la fantasia. Partendo da un capo di abbigliamento la guida (anti)turistica più pazza che ci sia ci racconta il passato e il presente di grandi uomini e lucenti donne che Firenze l’hanno resa unica e senza tempo. Perché lo (bello) stile è tutto. www.nocost.guide

IERI

di Marco Tangocci e Davide Di Fabrizio

Nel Medioevo e nel Rinascimento c’erano due tipi di donne, le sante e le streghe. Pulisena Margherita de’ Nelli, fiorentina di nascita e di morte, si chiamava così all’anagrafe, ma non voleva fare né la santa né la strega: voleva fare LA artista. E come si fa a fare LA artista in un masculo mondo di santi e di demoni? Facile: basta fingersi santa e imparare a dipingere i santi. E i demoni, all’occorrenza. E così fece, prendendo i voti nel 1538 e trasformandosi nella splendida suor Plautilla.

La nostra iniziò a dipingere nelle silenti sale del convento di Santa Caterina, all’angolo di piazza San Marco. Iniziò giovanissima e finì per diventare una delle poche pittrici del Rinascimento. In clausura. Esatto! E finché si trattava di dipingere figure femminili beh, ne vedeva a iosa. Ma come si dipinge un uomo, senza vederne (quasi) mai uno? Per imitatio perlopiù, visto che aveva liberamente accesso alle sale in cui avevano lavorato maestri della Scuola di San Marco (Fra’ Bartolomeo su tutti), oppure attraverso stratagemmi in odor di magia nera…

Pare infatti che per disegnare il Cristo una volta prese a modello il cadavere di una suora, prima della sepoltura. E il risultato è memorabile: gli uomini di Plautilla vantano una femminilità spiccata (andatevi a vedere la sua Ultima Cena, nel monastero di Santa Maria Novella), dai volti angelicati e dolci. Quasi una sfida quella di Plautilla, e una sfida che marchia a caratteri cubitali anche il suo Cenacolo: «S. Plautilla. Orate pro pictora» c’è scritto. Pregate per la pittrice, non per il pittore.

OGGI

di Teresa Vitartali

Anche a Firenze arriva maggio, anche a Firenze arriva il caldo e via libera. Possiamo iniziare a liberarci dell’artiglieria pesante tipo cappelli misto lana, scarpe di pelle e scarponi, mutandoni e calzetti, calzette e calzettoni e pantalonacci di velluto a coste. Via dentro le scatole, e via sopra all’armadio. E finalmente anche i nostri piedini di ragazza o piedoni di ragazzo potranno uscire allo scoperto. Quindi, come possiamo fare a meno di nuovi sandali per la stagione estiva? Suvvia, se avete buttato quelli dell’anno scorso o avete qualche soldino da spendere per un nuovo paio… correte ai rimedi. Ma non vorrete di certo sandali da grande distribuzione e di bassa fattura? Meglio spendere qualcosa in più, ma che duri! Proviamo a trovare qualcosa di nuovo e di interessante in giro per Firenze…

OFFICINA CREATIVA, in via Giano della Bella, 20

Un luogo speciale dove molti artigiani offrono il loro antico mestiere con moderna creatività. Ha sede presso Il Conventino, in Oltrarno.

CALZATURIFICIO LAUDATO, in via Santa Monica 17

Troviamo particolarmente interessante il Calzaturificio Alfonso Laudato (sempre in Oltrarno), dove vengono realizzati sandali artigianali di ottima fattura. Il calzaturificio esiste da oltre 50 anni e da sempre vengono selezionati ed utilizzati solo i migliori pellami vegetali per prodotti di autentica qualità.Qui potete sbizzarrivi con colori e forme all’apparenza classici, ma sempre attuali e di qualità.