Salve, mi chiamo Giorgia, ho 18 anni e sto finendo il liceo linguistico. A giugno avrò la maturità e devo capire cosa vorrò fare da grande e la cosa mi spaventa. Sono indecisa tra due corsi di laurea, entrambi hanno degli aspetti che mi piacciono e altri meno e sono tante le domande che mi faccio in continuazione: mi piacerà quel lavoro? Sarò portata più per l’altro? Ce la farò a dare quegli esami che mi sembrano così difficili? Grazie mille. 

Giorgia

Cara Giorgia, la ringrazio per avermi scritto e sento un pò la responsabilità di essere di aiuto a una giovane studentessa come lei. Ogni decisione è difficile perchè una scelta implica una rinuncia e questo non è sempre facilmente tollerabile.

ll momento della maturità porta con sé tanti significati, non è solo la fine di un ciclo di studi e l’inizio di un nuovo percorso. Rappresenta un momento di grandi cambiamenti: si passa dall’essere un giovane studente all’essere magari sempre uno studente, ma un pò più adulto e contemporaneamente proiettato anche verso il mondo del lavoro. Le richieste della società sono tante e a volte possono non sposarsi con le proprie certezze e incertezze che è comprensibile ci siano.

È normale sentirsi insicuri prima di intraprendere un percorso, senza che nessuno possa davvero garantirci che sarà quello giusto per noi, che ci farà sentire appagati e realizzati e darà un senso alla nostra vita di adulti. Però… ebbene sì Giorgia c’è un però. 

Dietro ogni scelta, anche quella più ragionata, c’è un margine di incertezza e non c’è lista dei pro e contro che potrà farla sentire sicura al 100%. Per questo motivo, a costo di sembrarle vecchio e banale, le voglio suggerire un semplice esperimento: dopo aver fatto il bilancio dei pro e dei contro, dopo aver raccolto le informazioni sui piani di studi e sui possibili sbocchi lavorativi, aver valutato il luogo, i costi e tutti gli innumerevoli aspetti pratici, provi a ridurre la scelta alle due opzioni più probabili. Dopo aver lasciato libero sfogo alla sua parte razionale, prenda una monetina, stabilisca una scelta per ogni faccia e provi a lanciarla in aria. L’obiettivo non è far scegliere alla monetina, ma se ci farà attenzione, nell’attimo in cui sarà in alto sentirà una vocina che le dirà “speriamo esca…” quella sarà la sua preferenza, si fidi delle sue sensazioni. Ci sarà sempre chi dirà che non è stata la scelta giusta (lo dica a me che fare psicologia sembrava come fare l’astronauta) e forse anche lei si troverà molte volte di fronte a questo dubbio, però ciò che alla fine fà la differenza è quanto lei senta la scelta come sua. 

Ripensi sempre alla sua monetina e se quella sensazione buffa nello stomaco non la sentisse più, chi ha detto che non si possa cambiare rotta? In mezzo al mondo pronto a criticare, troverà sempre la mia porta aperta e sarò lì ad ascoltare i suoi dubbi, ma sempre rispettando le sue scelte, perché sono le sue. Al massimo mi troverà con in mano una nuova monetina, pronto ad accogliere e scoprire quale sarà la sua voce narrante di quel momento. 

Sigismondo Froddini

Una rubrica a cura di SpazioPosso. Inviate le vostre domande, crisi e drammi esistenziali a [email protected]. Il dott. Sigismondo Froddini vi risponderà in questo spazio