Senso di appartenenza, nuova normalità, fiducia nelle nuove generazioni: temi molto attuali sono tra gli ingredienti principali de Il mistero delle meraviglie scomparse. Il racconto per bambini, scritto da Carlo Cuppini e uscito per Marcos y Marcos, immagina una Firenze incredula quando al risveglio scopre che tutti i suoi monumenti più rappresentativi le sono stati portati via.

Gli adulti avviano indagini scoordinate e aggressive, mentre un bambino, Filippo, accompagnato dalla sua scettica sorella, intuisce che deve averci messo lo zampino il fiume Arno. Come in tutte le fiabe che si rispettino, varie peripezie attendono i piccoli eroi, compresa quella di farsi ascoltare dai grandi.

Ma alcuni misteriosi aiutanti, insieme al coraggio e all’intuito dei due, saranno alla base dell’intreccio narrativo e della soluzione del caso.

Copertina di Laura Fanelli

Cuppini riesce a trattare temi complessi del passato e del presente: i ricordi della guerra e dell’alluvione risuonano con l’attualità della pandemia; l’idea della restituzione delle opere al paese di appartenenza fa riflettere su tutela e identità nazionale; lo stupore dei cittadini – soprattutto i più giovani – verso la propria città mutata rende ancora più surreali le esperienze a distanza e l’abuso delle tecnologie che fanno tenere la testa bassa sugli schermi piuttosto che curiosa verso l’esterno.

Il testo scorre tra sorprese e piccole tensioni intervallate da interessanti spunti di riflessione. La forma tradizionale di fiaba lo rende molto accessibile (è consigliato dagli 8 anni in su) e si presta per l’uso in contesti educativi e scolastici. Offre infatti spunti per condurre attività su temi come la potenza dell’immaginazione, la scoperta della natura, il senso degli eventi difficili, il valore della generosità e del coraggio. Lancia un messaggio universale di fratellanza e condivisione, di rispetto tra le persone e i popoli nella convinzione che le meraviglie del mondo non appartengano a nessuno e debbano perciò essere custodite da tutti.