“5 Art Accounts to Follow on Instagram Now”. Si intitola così l’articolo apparso sul quotidiano statunitense The New York Times lo scorso febbraio nel quale il critico d’arte Jason Farago inserisce il Museo Stibbert proprio tra i 5 account d’arte da seguire immediatamente su Instagram.

Farago, partendo da una riflessione sul cambio di prospettiva che la pandemia ha portato con sé in relazione alla funzione che Instagram può svolgere per le istituzioni museali, confessa che dopo un’iniziale avversione e diffidenza per il mezzo è ormai dell’idea che qualora il museo riesca a concepire i propri account social come estensioni dei propri programmi culturali e non solo come mezzi di promozione, allora essi possono avere un valore reale e compartecipare alla missione del museo stesso. Il primo caso che Farago riporta è proprio quello dello Stibbert (“il più eclettico e allettante museo di Firenze”) che, dalla splendida villa in collina in cui ha sede, mostra attraverso il proprio canale Instagram la vasta eredità del collezionista anglo-italiano Frederick Stibbert. Un successo, dunque, per il profilo social del museo che esibendo gli straordinari dettagli della propria collezione genera curiosità e aumenta il desiderio di tornare presto a frequentare quel luogo.

Disegno di Alessia Quercioli

Altro luogo in cui tornare presto è Palazzo Strozzi, che il 15 aprile inaugurerà la sua nuova mostra intitolata American Art 1961-2001, una grande rassegna curata da Vincenzo de Bellis e Arturo Galansino sull’arte americana tra due momenti storici decisivi quali l’inizio della Guerra del Vietnam e l’attentato dell’11 settembre 2001. Saranno esposte per l’occasione più di 80 opere di 55 artisti americani (tra cui nomi celebri come Andy Warhol, Mark Rothko e Roy Lichtenstein) per scoprire attraverso i linguaggi diversi della pittura, fotografia, video, scultura e installazioni, la ricca e sfaccettata produzione artistica americana del secondo Novecento. 

Infine, giovedì 18 marzo sono cominciate le visite della nuova edizione di Museo è comunità – progetto di inclusione multiculturale pensato per i Musei del Bargello e curato dall’associazione culturale L’immaginario – che si svolgono una volta a settimana per 12 settimane consecutive. Questa terza edizione ha coinvolto un gruppo di 8 persone italiane e straniere e affronta le opere della collezione del Museo di Palazzo Davanzati, inseguendo il presupposto che il museo possa rendersi luogo di scambio e incontro non solo tra epoche diverse ma anche tra culture e provenienze.