di Walter Tripi
Vero è che in questa rubrica si vuole diffondere, e non reprimere, la voglia di cimentarsi con le piante, i fiori e tutto ciò che la natura, spinta da qualche accorgimento dell’umano mignolo, può regalarci. Altrettanto vero è che amiamo la verità e, più ancora, siamo dannatamente affezionati alle curiosità. Dunque eccoci a svelare qualche retroscena di quelle belle piante d’appartamento che sembrano tanto innocue ed eleganti quanto l’Inghilterra di Agatha Christie… prima che ci scappi l’intrigo.
Il rosa oleandro, così romantico, contiene in ogni sua parte glicosidi tossici per gli umani: senz’altro da non ingerire, e ancor meno da bruciare, fosse anche per fare un dispetto al vostro ex. Altrettanto amato per gli appartamenti è l’Asparagus, con le sue chiome fluenti e puntute: in questo caso, a causa della saponina, può essere dannoso per cani e gatti e far passare qualche fastidiosa ora sul water a voi.
La Dieffenbachia è una pianta il cui nome potrebbe non dirvi niente, ma che con tutta probabilità avrete incontrato: cattura tipicamente l’occhio di mamme e nonne nei negozi di giardinaggio per arredare qualche bell’angolo di casa. Quale potrà mai essere il problema, dunque? Semplice: i cristalli di ossilato di calcio, che possono provocare, se ingeriti, dall’intorpidimento fino ai problemi respiratori.
E ancora a proposito di mamme e nonne: dite la verità, anche alle vostre piacciono da morire le azalee giusto? Come dar loro torto. L’importante è non ingerirne le foglie: infiammazioni, convulsioni, in qualche caso si può addirittura arrivare al coma. Simili, se non peggiore, le stelle di Natale.
Ma qual è dunque l’obiettivo finale di questo pezzo? Consigliare forse di lasciar perdere il verde in casa? Giammai: semplicemente, suggerire attenzione e approfondimento, nonché confermare ciò che già sapevate e cioè che anche le cose più belle possono sempre nascondere qualche insidia. Un buon inizio, per mettersi al sicuro, è non pretendere di mangiarle.