di Beatrice Tomasi
Siamo arrivati alla fine dell’annus horribilis. Per festeggiare, ecco una piccola lista di libri che, per temi trattati e generale atmosfera di inquietudine, potranno farvi esclamare, una volta finiti, “ehi, fanno proprio 2020!”.
Pubblicato in Spagna per la prima volta nel 2002, ma uscito in Italia quest’anno, La vita alla finestra di Andrés Neuman (Einaudi) sembra scritto apposta per il lockdown: il protagonista Net affida il racconto della sua vita alle lunghe email per Marina, misteriosa presenza del mondo virtuale che lascerà senza risposta i dubbi e le ansie del protagonista. Oltre che dalle finestre di Windows, Net scorge la vita da quelle della sua casa, ed è staccando gli occhi dallo schermo che riesce ad afferrare il significato di ciò che lo circonda.
Al centro del mondo di Alessio Torino (Mondadori) è all’opposto delle atmosfere ipermoderne di Neuman: una villa in collina rimasta fuori dal tempo, abitata da personaggi che sembrano usciti dai romanzi di Volponi o Faulkner. Damiano, il protagonista, percepisce in maniera ancestrale la natura intorno a sé, e si fa paladino della sua difesa e di quella della sua sgangherata famiglia, resistente e desideroso di riscatto.
Altri Giorni terribili sono quelli dell’americana A.M. Homes (Feltrinelli): una raccolta di racconti sull’America di oggi, in cui si indagano, con cinismo e spiazzante umorismo, le dinamiche relazionali di un Paese spezzato.
Per chiudere con un po’ di dolcezza, ci pensano Maria Loretta Giraldo e Ilaria Urbinati con le Storie di quando eravamo lontani (Librì Progetti Educativi), un libro dedicato ai più piccoli – con bellissime illustrazioni – in cui il magico Contastorie ci racconta il lockdown dal punto di vista dei bambini, le loro emozioni, le loro speranze.